QUARANTESEIESIMO
SOLILOQUIO
Il
sospeso / repentinità
di una sospensione
(Lacan) delle catene
significanti (L’anti-Edipo)
/ il “cattivo” istinto della conoscenza / la percezione
più acuta (Nietzsche)
Un
sospeso…varco,
passaggio
di svolta d’attenzione su di una manifestazione di pensiero di
Gaill che percepisco anello
corrosivo di una
catena di interpretazione
su quella esteriorità
che noi,
in conoscenza in atto…colti/incolti…reputiamo
la società:
spazio temporaneo del nostro esperire l’esperienza di quel taglio
di mondanità che
attesta, al di là delle risposte dei filosofi, degli scienziati di
ogni intellettuale, un dato
di fatto: <intervallo
di tempo>: il segno,
- quel
segno raffilato
dall’intenzionato di Gaill intorno al configurarsi stagionale a
clima differenziato, di quel taglio
in <esperienza di
verità> (Lacan).
<Intervallo>…e la
lettura decisamente richiede un modello
di ragionamento causale,
legittimamente trasportabile da qualsiasi paradigma
in “allestimento” ciò, purché sia in “regia” per
l’osservatore: l'ideatore, grammaticalmente
educato,
<ha coutenuto un divieto: non distrarti nel pensare, non ti fare
distogliere
dalla natura inarticolata, ma ss salda come un possesso l'unità
dell'intenzionato> (Adorno, Metacritica,
cit.)
/ ciò
dovrebbe farci riflettere proprio oggi,
invocanti una rivoluzione culturale,
condizione pregiudiziale per affrontare e risolvere la
crisi economica
che coinvolge integralmente la gestione del nostro
vivere
individuale e sociale.
Regia,
medium,
in equilibrio mobile, che assume in
sé:
sia il criterio
dell’articolazione simbolica che decide sul legame di
corrispondenza tra l’atto soggettivo del pensare e il dato di fatto
sia i procedimenti di intelligibilità
in competizione, ma ricongiunti in quel criterio,
genealogia di una posizione
culturale,
- criterio,
il quale induce l’osservatore filosofo o scienziato o
intellettuale, nel rilevare i pericoli dell’arbitrio
in quel dato
di fatto,
insidiosi per l’ordine
sociale,
rintracciandone <gli effetti all’interno della forma di
intelligibilità che egli propone come adeguata alla comprensione dei
comportamenti
individuali> (Stengers/Bailly, Ordine,
in Concetti nomadi)…
…criterio,
legge del pensare:
tu devi
– sarcasmo “inglese” di Adorno
-, impegna filosofo, scienziato, intellettuale, politico e il nostro
parlare tanto per parlare, per ragione di credibilità e non essere
scambiati per “poeti”,
improduttivi sognatori. al di là del vero
e del falso,
l’oggettivazione
della sua soggettiva articolazione simbolica,
sia pure in vari modi (cfr.
M.
Jay, L’immaginazione
dialettica)…
…eredità
di Aristotele in
attualità negli
stessi oppositori…e la dialettica
ridesta nel negativo
il positivo
contraddetto /
attualizza le sue categorie di intelligibilità…e nell’unità
sintetica, il <gia
è> riscopre la sua giovinezza: eredità
(Adorno, Minima
moralia):
l’esperienza del
vivere la nostra mondanità,
in quell’unità
sintetica,
si contrae, in essa
si coordina: ogni “illuminismo”…anche nella critica assiomatica
(ieri),
in ogni sintassi logica dei linguaggi (l’altro
ieri), il parlare
tanto per parlare (oggi)...e
quell'unità sintetica <torna a rovesciarsi in mitologia>
(Adorno/Horkheimer, Dialettica
dell’illuminismo).
Non
è letteratura dell’eterno ritorno / il persistere del <gia è>
nella diversità dei vari presenti
è già nel nostro desiderio
di giovinezza: il
mercanteggiare di Faust / valore
di scambio in
solubile funzione di valore
d’uso –
intelligibilità catturata dal capitalismo:
fruizione, godimento, avvalersi della libertà di parlare…
…e
noi sperimentiamo quello che Lacan definisce sospensione
del tempo storico:
intervallo di tempo tra il passato e il presente, rendendo nullo il
ricordare
(Scritti):
reificazione positiva
denunciata da Adorno nei sui lavori…
…e
il nostro esperire quotidiano verifica, in considerata accettabilità
l’incarcerare le
complesse proprietà dei settori
di appartenenza,
distribuiti nelle varianti dei ruoli e delle funzioni, in un
esistente in
integrazione connettiva
/
altra da quella
relazionale, proposta
da Kant, e poi posta a criterio
trascendentale,
risveglio in lui del <già è>: additiva
di un equilibrio mobile dei loro processi di feed-back
– spinte di forza di
quelle varianti che di
fatto costituiscono lo spazio di convivenza sociale…
…sospensione
del tempo: normalità
di
una
dimenticanza di
storia,
nel verificarsi condizioni
di fatto, legati
all’intrecciarsi in un reticolo di contingenze,
quali: un accrescimento di conoscenza,
potenziata dallo sviluppo scientifico e tecnologico, virtù
della nostra
intelligenza; una
cresciuta consapevolezza dei diritti
umani violati; forme
di organizzazioni
politiche e sindacali
- processo,
quindi, di apertura di
orizzonti primaverili,
ribadisco / di
contro , in una figura differenziata, tale da rendere drastico
l’iato tra l’oggi
e l’ieri,
attingente, immemore,
in quella radice
– genealogia di un nuovo atteggiamento del conoscere
– che fonda la
scelta catturante il nuovo
sulla base assiomatica
delle sue istituzioni
politiche,
sociali,
economiche…
…quindi,
esperienza della nostra vita quotidiana che si rinnova / inventiva
trasformatrice dell’assetto del mondo e maturata consapevolezza dei
nostri diritti usurpati disseminano il <già è> nell’oblio /
il fiuto di Nietzsche: il <già è> insedia ciascuna grandezza
terrena (Genealogia
II)…
…e
le nuove istanze impongono l’esercizio del criterio
di stabilità dell’equilibrio raggiunto, e sempre in bilico:
inanellata questione: insidia da sfuggire nel ritorno alla normalità,
arricchita da nuovi
criteri razionali,
di quell’ambiente <culturalizzato> (ricordo Livet, già
citato, ma soprattutto Foucault) che si voleva eliminare – il <già
è>, e i suoi effetti solventi si risvegliano nella reintroduzione
della connessione
integrativa:
posizione culturale.
questione
da approfondire / posizione culturale è una angolatura di lettura,
quindi, già riduttiva alle sue categorie di intelligibilità di
quella complessità,
insita in quel corpo
vivente, qual è
l’articolata giunzione noi/società…
pertanto…cautela…
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