SESSANTUNESIMO
SOLILOQUIO
Alla
luce del nuovo anno <Sisifo
ritorna al suo macigno>...riprende
il cammino, issando il macigno che rotola ancora...ma cammina...
(Camus)...lungo la linea retta del tempo (la cesura dal mito:
la circostanza sorgiva di un bisogno di un diverso atteggiamento
mentale)...<linea retta (del
tempo) che è la stessa linea su cui va errando Edipo> (Deleuze,
Lezione su Kant del 14 marzo 1978)...(io,
noi: l'inconsapevolezza del
<vuoto della coscienza espropriata> (Adorno, Prismi)
che ci fa accettare la sua reificazione <anche
positivamente, come la forma...che realizza il moto soggettivo solo
al patto di oggettivarlo> (ibidem)...e
si costituisce schema mentale del come pensiamo)...linea
retta del tempo che trascina Edipo...cioè noi...<verso
dove?> (Deleuze, ibidem).
V sec.
a,C. e, in particolare, IV sec., segnano, nelle città greche,
compresa Atene, la crisi delle città-Stato / insorgenze di
problemi istituzionali con le esperienze fallimentari di tentavi
oligarchici, e successivamente della tirannide dei Trenta, per
culminare in una arrogante demagogia: da un lato / dall'altro, il
sollevarsi di conflitti sociali, in conseguenze delle guerre e delle
condizioni economiche.
Il nuovo
campo di determinazione storica trainava <la collettività
ateniese verso la via di diventare anarchica...
...sboccava
e moriva nella riflessione...
...la
sofistica, che si diffondeva rapidamente, doveva con le sue
conseguenze rendere senza sostegno e senza indirizzo Atene e in tutti
i paesi in cui era entrata vittoriosa...
...la
folla degli epigoni che, si sviluppava rapidamente (divenendo)
determinante per una ampia diffusione...
(orientò
quell'atteggiamento mentale <che nega gli dei e solleva i
macigni> (Camus), disserrando possibili orizzonti di
significatività, verso un processo di trasfigurazione della parola,
svolta di una)
...prosecuzione
della concezione razionale dell'esistenza...
(leggerei
razionale come tentativi di elaborazione di
quell'atteggiamento mentale, che segnò lo stacco dal
mito, verso la uniformità, conseguenziale integrazione
concordante il vivere degli uomini l'esperienza della propria
mondanità)
...per la
quale la parola divenne concetto...
(in una
amalgama dell'<uomo misura> di Protagora e dell'<elogio ad
Elena> di Gorgia)
...che
sviluppò un sillogismo leguleio che poteva provare e confutare tutto
(provocando) l'interiore disgregazione...
di tutto ciò
che era stato prima cementato dalla disciplina e dalle istituzioni,
dalla possibilità di dominare sugli altri con una legge interiore
come rappresentanti di un superiore autodominio...
...il
tentativo di una organizzata egemonia mondiale della Grecità era
infranto. Atene si trascinò in lotte sterili sino all'annessione
alla Macedonia> (A. Weber, Storia della cultura come sociologia
della cultura).
Il
rilievo,
su cui riflettere per una presa di coscienza storica della nostra
matrice
culturale / se questa crisi
economica...che
viviamo e subiamo in un clima disseminante confusione di idee e
ibride lotte di governabilità la nostra miseria...accredita
la voce
comune che
tale crisi
può
trovare la sua via di uscita nel fertilizzare la nostra
cultura...di
quale cultura
si
parla? Non abbiamo tradito noi stessi nell'intralciare il cammino
verso una democrazia
sostanziale,
nella cui attualizzazione è la possibilità
dell'estinguersi quella sperequazione sociale che ci affligge da
secoli? Non siamo stati noi...accattivati dal sortilegio dei nuovi
mezzi di comunicazioni...a trasformare la loro prestazione
come
strumento dell'esercizio individuale dell'esternare la nostra libera
parola,
a usarli per
un parlare tanto per parlare?
Non abbiamo disatteso...per mentalità
educata a
separare cultura
dal nostro travagliato mestiere del vivere la quotidianità...quello
che dovrebbe essere il nostro travaglio
di riscontro dei retaggi logici della
nostra cultura
per dischiudere in essa e con essa un nuovo orizzonte di
significatività in grado di costruirci una configurazione di
esperienza destitutiva
di ogni sperequazione sociale?
Non abbiamo tramutato quel travaglio
in logorrea sofisticamente teatrale?
Riprendo
il mio cammino solitario, tentando di alzare il macigno che rotola
spietatamente, dalla fase interrotta: il rilievo.
Rilievo
che annoda in sé i rilievi, precedentemente sollevati,
coinvolgendoli nel manifestarsi quell'epoca stato di crisi,
inquietante, in quanto investiva il processo comportamentale nella
sua totalità, tale da infirmare quel pathos che aveva irradiato
intorno alla cesura dal mito e sollecitato, appunto, un nuovo
atteggiamento mentale...
...quella
provenienza si rivela - in quel dato di fatto –
emergenza: l'incentrarsi di un problema: incentivazione
di domande e risposte qualitativamente nuove,,,
...e tutto
riaffiora alla coscienza pensante incontrovertibile quesito / il
suo influsso perturbante di quella che era stata, secondo Nietzsche
(La nascita della tragedia) l'efflorescenza della società
greca – arte e idee dei pionieri -, acutizza l'intelligenza degli
uomini, <pervenendo a una risposta ambigua anche se umanamente
grande> (Weber):
Platone,
nuovo pioniere / traccia un itinerario di insorgente elaborazione di
quell'atteggiamento mentale, inquadrandolo e canalizzandolo
nella forma del discorso espressione della Verità:
accende nel Cratilo la discutibilità sulla funzione della
parola, rivelatrice della verità (oggi in voga)
/ ne chiarisce la messa in dubbio espressa nel Teeteto,
affermando che il vero e falso è funzione della
combinazione delle parole.
Combinazione,
e un nuovo problema viene alla superficie: il legame:
Aristotele e il suo De interpretazione: il legame è il
logos: catena predicativa, nucleo che unisce un verbo e un
nome; in quanto tale è l'unità che fonda il discorso vero:
il prima del linguaggio e del pensiero psicologico:
il legame
che costituisce il tessuto storico della nostra cultura /
nesso per il quale la presenza
dell'oggetto è slegata dal dato di fatto /
legame razionalmente costruito
che dà forma di unità alle
parole: la dimensione del dire
dell'uomo come dimensione ontologica..
...dimensione
conformatasi ontica come forma mentale:
la mia – reo confesso – la
nostra
l'erompersi
dell'interrogativo mi impone il rinvio al prossimo
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