sabato 7 gennaio 2017

SESSANTUNESIMO SOLILOQUIO

Alla luce del nuovo anno <Sisifo ritorna al suo macigno>...riprende il cammino, issando il macigno che rotola ancora...ma cammina... (Camus)...lungo la linea retta del tempo (la cesura dal mito: la circostanza sorgiva di un bisogno di un diverso atteggiamento mentale)...<linea retta (del tempo) che è la stessa linea su cui va errando Edipo> (Deleuze, Lezione su Kant del 14 marzo 1978)...(io, noi: l'inconsapevolezza del <vuoto della coscienza espropriata> (Adorno, Prismi) che ci fa accettare la sua reificazione <anche positivamente, come la forma...che realizza il moto soggettivo solo al patto di oggettivarlo> (ibidem)...e si costituisce schema mentale del come pensiamo)...linea retta del tempo che trascina Edipo...cioè noi...<verso dove?> (Deleuze, ibidem).

V sec. a,C. e, in particolare, IV sec., segnano, nelle città greche, compresa Atene, la crisi delle città-Stato / insorgenze di problemi istituzionali con le esperienze fallimentari di tentavi oligarchici, e successivamente della tirannide dei Trenta, per culminare in una arrogante demagogia: da un lato / dall'altro, il sollevarsi di conflitti sociali, in conseguenze delle guerre e delle condizioni economiche.

Il nuovo campo di determinazione storica trainava <la collettività ateniese verso la via di diventare anarchica...
...sboccava e moriva nella riflessione...
...la sofistica, che si diffondeva rapidamente, doveva con le sue conseguenze rendere senza sostegno e senza indirizzo Atene e in tutti i paesi in cui era entrata vittoriosa...
...la folla degli epigoni che, si sviluppava rapidamente (divenendo) determinante per una ampia diffusione...
(orientò quell'atteggiamento mentale <che nega gli dei e solleva i macigni> (Camus), disserrando possibili orizzonti di significatività, verso un processo di trasfigurazione della parola, svolta di una)
...prosecuzione della concezione razionale dell'esistenza...
(leggerei razionale come tentativi di elaborazione di quell'atteggiamento mentale, che segnò lo stacco dal mito, verso la uniformità, conseguenziale integrazione concordante il vivere degli uomini l'esperienza della propria mondanità)
...per la quale la parola divenne concetto...
(in una amalgama dell'<uomo misura> di Protagora e dell'<elogio ad Elena> di Gorgia)
...che sviluppò un sillogismo leguleio che poteva provare e confutare tutto (provocando) l'interiore disgregazione...
di tutto ciò che era stato prima cementato dalla disciplina e dalle istituzioni, dalla possibilità di dominare sugli altri con una legge interiore come rappresentanti di un superiore autodominio... 
...il tentativo di una organizzata egemonia mondiale della Grecità era infranto. Atene si trascinò in lotte sterili sino all'annessione alla Macedonia> (A. Weber, Storia della cultura come sociologia della cultura).

Il rilievo, su cui riflettere per una presa di coscienza storica della nostra matrice culturale / se questa crisi economica...che viviamo e subiamo in un clima disseminante confusione di idee e ibride lotte di governabilità la nostra miseria...accredita la voce comune che tale crisi può trovare la sua via di uscita nel fertilizzare la nostra cultura...di quale cultura si parla? Non abbiamo tradito noi stessi nell'intralciare il cammino verso una democrazia sostanziale, nella cui attualizzazione è la possibilità dell'estinguersi quella sperequazione sociale che ci affligge da secoli? Non siamo stati noi...accattivati dal sortilegio dei nuovi mezzi di comunicazioni...a trasformare la loro prestazione come strumento dell'esercizio individuale dell'esternare la nostra libera parola, a usarli per un parlare tanto per parlare? Non abbiamo disatteso...per mentalità educata a separare cultura dal nostro travagliato mestiere del vivere la quotidianità...quello che dovrebbe essere il nostro travaglio di riscontro dei retaggi logici della nostra cultura per dischiudere in essa e con essa un nuovo orizzonte di significatività in grado di costruirci una configurazione di esperienza destitutiva di ogni sperequazione sociale? Non abbiamo tramutato quel travaglio in logorrea sofisticamente teatrale?

Riprendo il mio cammino solitario, tentando di alzare il macigno che rotola spietatamente, dalla fase interrotta: il rilievo.

Rilievo che annoda in sé i rilievi, precedentemente sollevati, coinvolgendoli nel manifestarsi quell'epoca stato di crisi, inquietante, in quanto investiva il processo comportamentale nella sua totalità, tale da infirmare quel pathos che aveva irradiato intorno alla cesura dal mito e sollecitato, appunto, un nuovo atteggiamento mentale...
...quella provenienza si rivela - in quel dato di fatto – emergenza: l'incentrarsi di un problema: incentivazione di domande e risposte qualitativamente nuove,,,
...e tutto riaffiora alla coscienza pensante incontrovertibile quesito / il suo influsso perturbante di quella che era stata, secondo Nietzsche (La nascita della tragedia) l'efflorescenza della società greca – arte e idee dei pionieri -, acutizza l'intelligenza degli uomini, <pervenendo a una risposta ambigua anche se umanamente grande> (Weber):

Platone, nuovo pioniere / traccia un itinerario di insorgente elaborazione di quell'atteggiamento mentale, inquadrandolo e canalizzandolo nella forma del discorso espressione della Verità: accende nel Cratilo la discutibilità sulla funzione della parola, rivelatrice della verità (oggi in voga) / ne chiarisce la messa in dubbio espressa nel Teeteto, affermando che il vero e falso è funzione della combinazione delle parole.

Combinazione, e un nuovo problema viene alla superficie: il legame: Aristotele e il suo De interpretazione: il legame è il logos: catena predicativa, nucleo che unisce un verbo e un nome; in quanto tale è l'unità che fonda il discorso vero: il prima del linguaggio e del pensiero psicologico:
il legame che costituisce il tessuto storico della nostra cultura / nesso per il quale la presenza dell'oggetto è slegata dal dato di fatto / legame razionalmente costruito che dà forma di unità alle parole: la dimensione del dire dell'uomo come dimensione ontologica..
...dimensione conformatasi ontica come forma mentale: la mia – reo confesso – la nostra


l'erompersi dell'interrogativo mi impone il rinvio al prossimo

Nessun commento:

Posta un commento