sabato 20 maggio 2017


OTTANTAQUATTRESIMO SOLILOQUIO

Leggo sul Giornale di Sicilia del 18 maggio una <guida per non sbagliare in cabina elettorale> per le elezioni del consiglio comunale:

<Si può votare per un candidato sindaco e per una lista a questo non collegata...

legalizzazione schizzofrenica di una coscienza dissociata nella sua opinione politica.

...Un massimo di due preferenze per il consiglio comunale ma purché siano indicati un uomo e una donna>

legittimazione di una illegalità di un voto non più né segreto né libero / democrazia al macero in un rinnovato canto del maschio verso la femmina.


OTTANTATREESIMO SOLILOQUIO

Il cambiamento di prospettiva chiudeva l'esternazione precedente, prospettandone la possibile interpretazione nel riportare il fenomeno in evidenza alla radice della sua origine / origine, individuabile...secondo l'interpretazione, da me condivisa, della Stengers...attraverso il <fenomeno della propagazione>.
Propagazione, un tema che si impone problema scientifico, in quanto indica un <fenomeno naturale, ma anche un fenomeno sociale> (ibidem).
In parentesi il naturale, non di mia pertinenza / la mia riflessione si impernia sul sociale: terreno franoso, in cui la posta in gioco delle nostre pratiche quotidiane e delle relative necessità materiali sono soverchiate dall'attorcigliate diffenti posizioni teoriche, a variazione della loro doppia dimensione: semiologica, in considerazione del senso dei loro segni, semantica, in rapporto al loro significato – oggi, in confusione mista di idee e di linguaggio / posizioni che si propagano nel campo delle nostre attività e nei vari campi disciplinari: dalla normativa legislativa alla morale; dalla moda alle diete.

Mi interrogo, chiedendomi se il <termine> società indica uno status naturale o un status a livello simbolico, richiesto dalle nostre necessità, legate al dato di fatto di convivere nel medesimo spazio di correlazione con i nostri simili...
...un oceano tumultoso di saperi, sprangati nel loro dominio culturale!
Dai loro statuti vedevo rinascere una dualità come elemento in comune: individuo/società / la lettura del saggio di Gervet, un raggio di lucidità: società: <un postulato teorico (divenuto) evidenza primaria della coscienza ingenua (e, direi, della coscienza scientifica che) riflette la tensione tra due poli (costituitivi di una bipolarità) individuo/società> (Comportamento, in Concetti nomadi).
Un per me in riflessiva soggettività: sottrarmi dallo schema bipolare individuo/società / schema, omologato in statuto di scientificità, soprattutto, da studiosi di sociologia, di antropologia e in normalità, assimilato da noi dal quotidiano vivere, pervaso di problemi / senz'altro, un tentativo a rischio, ma risoluto a lacerare il velo che ci ricopre, placa e assolve le nostre responsabità: riportare la dualità individuo/società, accettata come esperienza di verità, a noi corpi viventi, dotati di una intelligenza pratica, quindi, idonei a ideare modalità organizzative di <agire, di pensare e perfino di sentire> (P. Oléron, Le attività intelletturali, in Trattato, vol. 7°, già cit).

Da tale convincimento, la mia riflessione, rende leggibile la costumanza bipolare individuo/società in dualità fra organizzazione/individui, in quanto l'organizzazione prende storia come società politica in relazione alla moltitudine di individui, la quale prende storia come società civile... -
la confusione è già nella provenienza della nostra cultura, nella cui espansione mediterranea delle colonie greche è l'invenzione della città stato, istituzionalizzata poi da Pericle - ...raddoppiandola in società civile/individui.

Organizzazione chiama in causa, come necessità per l'esercizio della sua funzionalità, le coordinate simboliche di adattamento relazionale in comunanza, evidenziando la sua innaturalità e rivelando l'intelligenza dell'uomo di dare risposte agli stimoli di una esperienza in cambiamento –
intelligenza, il naturalmente in atto di ogni uomo, in forza della sua corteccia cerebrale (Monod, Il caso e la necessità, già cit.) -

Risposte, le quali prendono storia / si fanno cultura, e, viceversa, la storia si fa cultura, e ogni cosa parla di umano: la concatenazione delle coordinate <è allontanamento dal “fatto”, Storico è il verum, mai il factum> (Böckh, <uno dei padri fondatori della filologia>, nella lettura di Vitiello, già citato).

Da tale angolazione, ogni esperienza di verità si dà <se esistono certe coordinate simboliche (esse necessitano) di una certa articolazione simbolica (la quale) decide di un certo tipo di legame e di legame sociale: il soggetto della decisione, della divisione, in una parola il soggetto critico, prevede una certa strutturazione, ovvero che esista quella che chiamiamo “Legge simbolica”, qualcosa cioè che si interpone tra le relazioni duali, tra le relazioni io-tu, io-l'altro, facendo valere un'istanza terza, un Altrove, quel luogo comune che è il campo simbolico del politico> (M. Bonazzi, Io, la verità, parlo, in <Anterem>, vol. 89).

Condividibilità, la mia / tuttavia con uno staccato. Non si può parlare dell'ideazione simbolica delle coordinate che rendono possibile il traslare un tipo di legame sociale in campo di determinazione storica, configurativo di una esperienza di legame sociale, senza cogliere lo slancio dell'intelligenza pratica attraverso il quale ogni uomo, nella differenza, risponde agli stimoli esterni / essa, infatti, si attiva con l'induzione degli stimoli, provenienti dalle perturbazioni di un fuori che chiede risposte; base, per lo sviluppo evoluttivo delle nostre attività sintellettuali, in intelligenza astratta o simbolica (Piaget/Inhelder, Le operazioni intellettuali e il loro sviluppo, in Trattato, cit. vol. 7°).

Campo di determinazione storica, all'interno del quale si oggettivizzano, costituendosi il campo effettivo <delle formazioni discorsive, delle positività e i saperi che loro corrisponde> (M. Foucault, Sull'archeologia del sapere, già cit.): <contesto (quindi) di relazioni e riferimenti – il codice, il mondo, il linguaggio – che rende significanti la Norma, l'Atto, la Parola> (Böckh, in Vitiello) / rete di significati, e il loro dispiegarsi...fluttuante l'ondeggiante irriducibilità coinvolgenza di una reciproca mutuazione del tempo e dello spazio - un tempo che si spazializza e vicendevolmente uno spazio che si temporalizza (I. Prigogine, La nascita del tempo) -...ricostruisce la linea di una esperienza di verità, promossa da un atteggiamento mentale laico / lungo quella linea è l'insorgere di forze, ravvivate o da una libido dominandi o da un riequilibrio delle relazioni simboliche; del rinnovamento delle idee, legato allo sviluppo della ricerca scientifica, della tecnica, della tecnologia, oggi, dall'informatica...conosce il suo limite...
...e un nuovo orizzonte di significatività si dischiude inserito in una comune appartenenza al medesimo linguaggio conosciuto (Böckh, in Vitiello).

Sospendo / nausea e disgusto accendono la mia indignazione

sabato 13 maggio 2017

OTTANTADUEESIMO SOLILOQUIO

break a riposo / riprendo: il mio pensiero esige...riaffermando Adorno della Dialettica negativa...che io pensi, riflettendomi...in ascolto della syncope (indecisione che può dare una svolta all'ondeggiamento incoativo dell'esperienza) di Nancy...senza propormi “testo”, per la complessità indecifrabile di un oggi a varianti oscillazioni che rendono impossibile di essere inserito all'interno di un modello unico.

Inversione del sistema economico, non più basato sulla fabbrica, ma sulla banca e clima neoliberista, legano in continuità questo mio blog al precedente.

In essa e attraverso essa è da indirizzare...secondo il mio avvertire il problema, gravido per le sorti della nostra esperienza esistenziale...la nostra riflessione, per renderci conto del clima confusionario, il quale ammanta il vivere la quotidianità.
Una gamma relativamente ampia di stimoli, che impongono nuovi interrogativi, prococa in noi, educati a dar risposte attraverso categorie d'intelligibilità, inoculate sia pedagogicamente sia per contagio di gruppo / funzioni categoriali, schemi concettuali di regolarità delle connessioni stimoli/risposte attravero i quali si snoda e si sviluppa ogni formazione discorsiva, mediante la quale diviene comunicabile ogni configurazione dell'esistente...
...e, il tracciato di una linea interpretativa, in un genealogicamente arroccarsi in memoria culturale, <si assume, come presupposto dell'interpretazione, l'identità dell'interprete e dell'interpretato> (Böckh - <uno dei padri fondatori della moderna filologia> -, in Vitiello Hermes, o della contraddizione, in “Anterem” , n. 89, già in precedenza cit.) / ciò, <dacché col “passato, al quale apperteniamo, abbiamo sempre qualche familiarità> (ibidem)...
...e, quel tracciato, in climatica attualizzazione, trasmette nell'emergenza del nuovo, in atto, quella tendenza interpretativa su un oggi divenuto già ieri: <Il passato – l'a priori, il pre-dato – è nell'interpretazione il futuro del futuro> (ibidem)....
...e la confusione delle nostre idee si fa capitale.

Essa smaschera l'oscurità sia negli uomini di governo e dei sindacati sia in noi, appendici delle loro decisioni / mette in luce:
nei primi, una presa di posizione di una trasparenza a sé di una modalità di provvedimento sulla base del rimedio immediato, canonicamente regolamentato nella sua astratta separazione dalla circostanzialità di un esistente che si manifesta complesso / intervento, esercitato:
sia sul settore socio-economico circoscritto nella sua congiuntura, disattivato dalla rete di significati che la crisi va climatizzando, e il cui effetto solvente è l'indiscrepanza con un oggi che configura <un reticolo...in cui l'accumulazione e interazione dei diversi media va producendo un vero e proprio salto di qualità sia in ambito sociale sia in ambito semantico> (Duque);
sia nel tentativo di liberare la società dalle impurità cagionate dall'indubbia consapevolezza del reo - criminale o corrotto - sconnettendoli, tuttavia, dalla radice che li produce e li rigenera nella misura in cui si configura l'assetto organizzativo del nostro rapporto interrelazionale, culturalmente definito sociale / radice, la quale trasforma quel reato...funzione assolvibile dagli organi giudicanti...in fenomeno sociale in propagazione: problema, pertanto, non giudiziario, ma politico: mette in gioco l'intero sistema organizzativo.

Ciechi che non vogliamo vedere / bendati e assordati dalla retorica del cambiamento, noi vessati dall'inasprimento della criminalità, organizzata e non, e dal sopravanzare della corruzione sulla legalità chiediamo ad una classe dirigente sfiduciata pene più severe, senza avvertire che apriamo la strada, facilitandolo, a un regime autoritario / le leggi esistono, ma il marciume imputridisce / non percepiamo, non fiutiamo che la causalità trova il movente in una società ammalata proprio nel sistema organizzativo, che ci fa appendici delle decisioni prese dall'alto...
...e la normalità della nostra <servitù volontaria> (Bordoni) adatterà al modello di sempre ogni novità emergente, rivelando in noi la depressione che affligge il nostro tempo in smascherante congiunta estrinsecazione di indifferenza e rassegnazione.

Necessita un cambiamento di prospettiva: dall'immediata disfunzione e dal reato all'origine del fenomeno / origine la quale, a sua volta, <viene propagata dal fenomeno in propagazione> (Stengers, Concetti nomadi, già cit.

al prossimo blog una più accurata riflessione

giovedì 11 maggio 2017

OTTANTUNESIMO SOLILOQUIO

Un passaggio, il nostro / un tralucere temporaneo di un quotidiano itinerante il nostro agire pensante, traghettante l'abituale nostro contesto di convivenza...in comune accezione società...in ordinaria stanziale conduzione: liberi in libertà condizionata / impalcatura cognitiva la società / condensa in sé...in concordante ortodossia culturale...le mutazioni instabili degli uomini e del loro relativo spazio di relazione inter-individuale, oggettivandoli in funzione di una centralità...lo Stato in sovranità territoriale..., fattore di eqilibrazione del modo di vivere e di pensare della moltitudine dei consociati...
...equilibrazione mobile, in quanto si caratterizza genealogicamente discontinua, in forza delle perturbazione provocate dall'insorgere di .avvenimenti, conflitti, entità nuove, i quali presuppongono delle proprietà intrinsiche incompatibili al modello configurativo in atto: i nomi della storia: temporaneità, esperita in congiunte disgiunzioni configurative: classica, moderna, modernità. postmodernità...
...oggi, <in sequenza indefinita di situazioni> (Duque, L'età è mobile...già cit.) / instabilità del loro <aver luogo> (ibidem), legata alle connesssioni stabilite fra stimonli, provocati da eventi situazionali, e le risposte relative / connnessioni, loro volta <collegati all'esistenza dei circuiti lunghi che sono molteplici e a quella dei modelli...riguardanti gli oggetti che il soggetto percepisce e sui quali interviene> (P. Oléron, Le attivitàt intellettuali, in Trattato, vol. 7°, già cit.).
Costante mobilità dei circuiti / intermittente attualizzarsi delle connessioni stimoli/risposte in un concatenarsi di modelli alternativi del nostro agire pensante, schemi mentali regolativi e legittimanti del nostro ruolo, del nostro controllo, suffragati dai riformatori del segno salvifico e gestori della sempre agognata governabilità...
...e il passato discusso, depotenziato del suo diritto dell'organizzazione del tutto e dell'organicità di ogni conoscenza, si attualizza nella diversità del nuovo...
...oggi, diversamente altro, schiude. nel nostro contesto di convivenza quell'equilibrazione verso il fluire di una contingenza, la quale ci situa in un atteggiamento in dilemma: un disorientamento posizionale in sviluppo potenziale dal dato di fatto di essere coinvolti in una congiunzione, allo stesso tempo simultanea, di due variabili: una dipendente, l'altra indipendente.

Incurvatura, l'una, della linea rossa del capitalismo, istradatata a canalizzare il capitale investito nell'industria <nell'empireo della finanza sovranazionale (smaterilizzandolo e vincolandolo, in coesione, ai mercati finanziari), luogo virtuale...in un “non-luogo”, che non ha una collocazione geografica, ma si muove liberamente a livelli più alti, al di sopra dei territori e delle cose terrene, con mobilità frenetica, immediata, mutevole di fronte a ogni indizio> (Bordone, Stato di crisi, già cit.) / consequenziale di fatto, l'alterazione del sistema economico antecedente, centralizzato sulla fabbrica, nella banca / mutazione, i cui effetti solventi disgregano il consueto vivere l'esperienza della nostra mondanità... propaggine del taglio culturale della modernità...in due snodi capitali: sottrazione alla politica del potere di controllo sull'economia e utilizzazione di quel potere a strumento, finalizzato a vantaggio economico, esercitato da forze anonime sovranazionali, le quali prendono <le principali decisioni economiche, e le rendono del tutto indipendenti dai legislatori>...
...e nuovi ritmi...senza negare gli schemi, i dispositivi dell'organizzazione e della comunicazione ordinaria in atto del nostro vivere da individui-in-relazione...climatizzano nella nostra <povertà di esperienza> (la denuncia del 1933 di Walter Benjamin) una pratica neoliberista che <sottopone le funzioni sociali dello Stato al calcolo economico> (Bordoni) dei campi dell'istruzione, della sanità, della previdenza sociale, dell'occupazione, della ricerca scientifica, etc.

{Postilla: una meditata riflessione è rintracciabile nei miei due cicli dedicati alla “crisi” - testo di riferimento “Stato di crisi” / la parte conclusiva del secondo è dedicata alla questione “scuola”}


sospensione / intervallo per una pausa di riflessione

martedì 9 maggio 2017

OTTANTESIMO SOLILOQUIO

Macron trionfa / scongiurato il pericolo della svolta di Le Pen / prosit ai francesi / calaginosa atmosfera nel groviglio organizzativo dell'unione europea? / previsione di un asse Francia/Germania, centro di equilibrazione di noi europei, in servitù volontaria?