domenica 19 aprile 2015

VENTISEIESIMO SOLILOQUIO

Il <non> e l’interrogativo  di Marco Furia / il mio a fianco 

Critica non è altro che pensare in negativo: coralità di voci di un pensare differentemente, distinguibili: in tonalità in sfumature sfaccettate, nell’ottica della riutilizzazione, attualizzata nel figurato che ne descrive e ne qualifica l’orientamento  (per intenderci, segnalo quelli che hanno assunto un ruolo culturale egemonico: strutturalista, fenomenologico, neopositivista, analitico, ermeneutico), del criterio condizionale a partire e per mezzo del quale il relativo tessuto discorsivo assume quel realismo logico qualitativamente altro del dicibile poetico; in atonalità edipizzata, in quanto la decostruzione di quel criterio ne riattiva, nel disinnescarne la funzione normativa, quel realismo logico nell’oggettivazione dell’alternativa proposta: ineludibilità di un atteggiamento mentale: il positivo, il certificato di credibilità di ogni proponibile: Edipo nell’Anti-Edipo di Deleuze/Guattari; nella disseminazione di Derrida; in me.

Il negativo! Più lo vivo, frastornato dall’urlo di un presente in travaglio squillante, a più voci in reciproca dissonanza, il no alla storia dell’ieri, più vedo misurato quel no, trapasso, messianico annuncio di nuove primavere, sul piano dell’enunciato più convincente del loro segno di redenzione.

Il no, vigore di una dialettica dell’alternativa, perduta per strada dalla riproposizione della normativa dell’assoggettamento, oggi, oltre quella dialettica, propulsore criptico già allineato a omogeneizzare i comportamenti, imposto, spiegato e giustificato razionalmente dall’enunciato in opposizione: trionfo di Edipo.


Io, in contagio consapevole, mi muovo, tra le mie tensioni irrisolti, interrogando interrogandomi attraverso un dicibile figurato dal coniugare l’esigenza logica del senso con l’immaginazione poetica, sollevandolo dalla fissità del linguaggio e dal relativo tu devi della grammatica, per sfuggire alla sua oggettivazione, Edipo, e presentarlo spinta a uscire dallo scolasticismo indotto: <la vita non è un argomento>: Nietzsche: La Gaia scienza
Franco Riccio

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