OTTANTASEIESIMO SOLILOQUIO
La
scelta proposta è
ispirata dal mio immaginario pensoso,
speransoso sulla efficacia incisività all'attenzione che può
offrire un enunciato,
estratto dall'intenzionato
che qualifica la pertinenza e
il pensabile di ogni
autore: esco dall'ordine del discorso,
il mio peccato.
Tali
enunciati possono
contribuire a visualizzare elementi, indizi, condizioni del problema
complesso che in atto ci
affligge, agevolando me e chi è tentato a leggermi,
a riflettere con scrupolosa perizia quanto esternato nel 83°
blog, puntualizzato: nella
necessità di un ribaltare...ribadisco...l'attenzione dal fenomeno
in atto alla radice / attenzione
sulla quale l'esigenza si mostra pregiudiziale per un ribaltamento
culturale, in grado di sradicare le condizioni causali di questa
particolare crisi, in
quanto, secondo lo studio della Stengers...riportato nel blog
precedente...l'origine
viene propagata dal
fenomeno della propagazione / un
voltare pagina, la mia,
alla letteratura...il
mio pane quotidiano...perché quel fenomeno, non
solo mi fa luce sulla radice
originaria del seme del male che ci infetta, ma
rende ragionevole la mia
convinzione, già precedentemente espressa, che quel virus
è nell'uomo organizzatore del
nostro rapporto di convivenza, prospettando
in esso <l'immagine
di una società che non esiste>,
scaricando in essa <la malattia di tutti i singoli>
(Adorno, Minima moralia):
rilievo che impegna la critica a
sviscerare la prerogativa della radice
nell'organizzazione umana della società,
in conseguenza della quale ci ha deputati <servi
volontari> (Bordoni).
Un
tentativo, il mio, non
di protezione delle
mie analisi sgorbutiche, consapevole dell'angolazione
soggettiva del loro propositivo
– quindi congetturali
/ un volere mettere al corrente...in un oggi più agevole e veloce,
in virtù del cellulare e della rete...contro ogni immaginabilità di
confusione...quello
che si manifesta oggi
come problema situazionale (Duque,
L'età è mobile...cit.)
e che emerge dall'assembramento di stimoli
interni ed esterni all'interno del nostro contesto / un volere
mettere in chiaro...principalmente a me stesso...quel
problema, il
quale...pur essendo un problema per me...dischiude
un problema oggettivo: un conturbante perturbare l'assetto sociale
della nostra e delle varie territorialità
sovrane sui i vari settori dell'economia e della politica, le cui
ripercusioni si scaricano sul lavoro, sulla nostra inquietante vita
quotidiana, per l'aggravio del fine mese,
per il dilatarsi dell'immiseramento / e in tale vacillante situarci
ci imbattiamo in una frontale “distrazione” della politica,
sottratta dal suo potere di controllo sull'economia / un inquietante,
che avviluppa in sé: il fenomeno tragico della migrazione;
l'insorgente inasprirsi della criminalità non organizzata, la quale
si addiziona a quella organizzata; della corruzione, della violenza
sulle donne, di un diffuso disservizio; il pericolo del terrorismo in
casa nostra.
I fotogrammi al prossimo
blog, iniziando dal problema situazionale che decifra il nostro stato
oggi.
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