domenica 11 giugno 2017

OTTANTASEIESIMO SOLILOQUIO

La scelta proposta è ispirata dal mio immaginario pensoso, speransoso sulla efficacia incisività all'attenzione che può offrire un enunciato, estratto dall'intenzionato che qualifica la pertinenza e il pensabile di ogni autore: esco dall'ordine del discorso, il mio peccato.

Tali enunciati possono contribuire a visualizzare elementi, indizi, condizioni del problema complesso che in atto ci affligge, agevolando me e chi è tentato a leggermi, a riflettere con scrupolosa perizia quanto esternato nel 83° blog, puntualizzato: nella necessità di un ribaltare...ribadisco...l'attenzione dal fenomeno in atto alla radice / attenzione sulla quale l'esigenza si mostra pregiudiziale per un ribaltamento culturale, in grado di sradicare le condizioni causali di questa particolare crisi, in quanto, secondo lo studio della Stengers...riportato nel blog precedente...l'origine viene propagata dal fenomeno della propagazione / un voltare pagina, la mia, alla letteratura...il mio pane quotidiano...perché quel fenomeno, non solo mi fa luce sulla radice originaria del seme del male che ci infetta, ma rende ragionevole la mia convinzione, già precedentemente espressa, che quel virus è nell'uomo organizzatore del nostro rapporto di convivenza, prospettando in esso <l'immagine di una società che non esiste>, scaricando in essa <la malattia di tutti i singoli> (Adorno, Minima moralia): rilievo che impegna la critica a sviscerare la prerogativa della radice nell'organizzazione umana della società, in conseguenza della quale ci ha deputati <servi volontari> (Bordoni).
Un tentativo, il mio, non di protezione delle mie analisi sgorbutiche, consapevole dell'angolazione soggettiva del loro propositivo – quindi congetturali / un volere mettere al corrente...in un oggi più agevole e veloce, in virtù del cellulare e della rete...contro ogni immaginabilità di confusione...quello che si manifesta oggi come problema situazionale (Duque, L'età è mobile...cit.) e che emerge dall'assembramento di stimoli interni ed esterni all'interno del nostro contesto / un volere mettere in chiaro...principalmente a me stesso...quel problema, il quale...pur essendo un problema per me...dischiude un problema oggettivo: un conturbante perturbare l'assetto sociale della nostra e delle varie territorialità sovrane sui i vari settori dell'economia e della politica, le cui ripercusioni si scaricano sul lavoro, sulla nostra inquietante vita quotidiana, per l'aggravio del fine mese, per il dilatarsi dell'immiseramento / e in tale vacillante situarci ci imbattiamo in una frontale “distrazione” della politica, sottratta dal suo potere di controllo sull'economia / un inquietante, che avviluppa in sé: il fenomeno tragico della migrazione; l'insorgente inasprirsi della criminalità non organizzata, la quale si addiziona a quella organizzata; della corruzione, della violenza sulle donne, di un diffuso disservizio; il pericolo del terrorismo in casa nostra.

I fotogrammi al prossimo blog, iniziando dal problema situazionale che decifra il nostro stato oggi.

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