sabato 17 giugno 2017

OTTANTASETTESIMO SOLILOQUIO

Status situazionale, <posto prima in un contesto oggettivamente definito, poi in un altro, che si impadronisce di un problema ugualmente oggettivo e si applica o meno a questa o quella operazione creatrice> (D. Andler, Problema. Una chiave universale? In Concetti nomadi, cit.).

In tale fotogramma Duque del L'età è mobile...cit. - il mio referente - incontra Popper – il punto di riferimento di Andler - attualizzando le costante mutuazioni delle situazioni in un oggi in cui tale instabilità si configura <assemblaggio riflettente mobile che si sgrana in una sequenza indefinita di situazioni, dato che è la partecipazione sociale alla comunicazione a definire che cosa stia avendo luogo, che cosa sia pertinente fare o non fare in tale situazione, e come si svilupperanno gli eventi situazionali>...
...e al nostro vivere quotidiano si apre <uno spazio indefinito e indeterminato non ancora visitato, inesplorato e non tracciato> (Z. Bauman, Stato di crisi, già cit.) / un vivere in preoccupazioni di varia natura, - un vivere, direi in “dilemma”; per di più, impensieriti intorno ai <vecchi e fidati strumenti (stimandoli) inadatti ad affrontare (la nuova situazione)> (ibidem) / diffidenza, la quale rivela <una crisi di rappresentanza> (ibidem), messa in radice da una <crisi di natura finanziaria (diversa da) quella del '29> (C. Bordoni, Stato di crisi, cit.).

Crisi, messa in moto da quella varibile dipendente che delinea la linea rossa del capitalismo nell'attuale svolta virtuale del capitale investito, non più <sulla fabbrica>, ma <sulla banca> (ibidem) - e, la cui conseguenza sul piano socio-politico è la climatizzazione di un neoliberismo promozionale di <una cultura dell'immediato (la quale) è la naturale conseguenza del crollo delle certezze di fronte ai problemi del nostro tempo> (ibidem)...
...variabile, la quale, in concomitante interconnessione con la variabile indipendente della tecnologia mobile, si omogeneizza con quelle sue <procedure in permanente modifica e alterazione> (Duque), messe in atto nelle incoative situazioni, per le quali basta una <indecizione, una sincope per modificarli> (J.I. Nancy, Le discours de la syncope) / il lupo perde il pelo, ma non il vizio, - omogeneizzazione, in quanto fruizione per la riproduttività del suo capitale virtuale, rendendolo incontrollabile, lasciando ogni uomo al suo destino, senza garanzia sociale, salvaguardandolo nella libertà della parola delle nuove procedure linguistiche <altamente fomalizzat(e) (softare)> (Duque)...
.procedure, le quali isolano <l'individuo dalla situazione fisica, locale, in cui si trova faccia a faccia con i suoi prossimi o in contiguità con essi, e lo immerge in una telepresenza uditiva e sempre più immaginifica che stabilisce un situarsi puramente virtuale, ma che risulta tuttavia intimior intimo meo> (Duque)...
...procedure, la cui conseguenza: sul piano economico, è il costituirsi di <una sovraclasse globale che prende tutte le principali decisioni economiche, e le rende del tutto indipendente dai legislatori e, a fortiori, dalla volontà degli elettori di un dato paese> ( R. Rorty, in Stato di crisi)

{un mio esplicito su quel fotogramma: non riecheggia la procedura del distacco dal “dato di fatto”, espresso dal disfarsi dalle “decisioni” della politica, assumendosi quel potere, appartenente alla politica? Uno schiaffo alla democrazia?}

/ sul piano politico-sociale, un distanziato rimuovere il dato di fatto in discorso televirtualizzato...
...e ogni fatto, ogni avvenimento di varia natura diviene spettacolo: ogni scenario manifattura una <ipercomunicativa (la quale ricalca) la procedura astratta del discorrere...riportando la sorgività dell'evento tutto ciò che si è depositato e acquietato come discorso a partire da un discorso, in funzione del quale la comunicazione del comunicabile viene totalmente appiattit(a) sul piano della determinazione dell'essenza di ciò che, di volta in volta, viene portata al linguaggio> (R. Gasparotti, Che cosa fa la poesia? In <Anterem, vol, 92)...
    ...di faccia, noi, credenti ascoltatori, introiettiamo...assimilando in emotività aggrovigliata da impulsi misti di amarezza, rabbia che danno sfogo ad una giustizia imperativa...<una povertà d'esperienza>: la denuncia di Walter Benjamin del 1933, mi ricorda Gasparotti.
Una scenografica esibizione non “periferica” / ogni aspetto del nostro vivere...sia ambiente naturale che sociale; sia logico che genetico; sia grammatica della lingua che condiziona le applicazioni dei concetti...è inserito in un contesto che si presenzia fluttuante per la dinamica della connessione di stimoli e risposte / contesto, <attraverso il quale la vita si perpetua modificandosi>, vitalizzando nuovi problemi <con (i quali) ogni ciclo inizia e finisce (col vivere) in un mondo dove non si dà altro che problemi e soluzioni> (D. Andler, Problema / una chiave universale? In Concetti nomadi, testo già cit.).

Il problema è certamente al centro <della vita pratica della gente> (ibidem) / è antico da quando l'uomo ha dovuto organizzare il modo di vivere in comunità, trovandosi situato in un contesto preformato e ripetitivo di ricorrenza del processo di causazione regolare che produce i fenomeni della vita umana / problema, tuttavia, dissolto nell'invenzione figurativa di un orizzonte di significatività designante la condizione di sopravvivenza di quegli uomini nell'accettazione dell'inevitabilmente dei <processi, di costumi, di opinioni, ecc. (dei quali) rimangono prove ed esempi di una condizione precedente della cultura da cui se n'è sviluppata una nuova> (E. Burnett Tylor, Primitive culture, in Il concetto di cultura, già cit.): la nostra cultura...
...e quei processi, indotti da nuovi stimoli, richiedenti risposte assestativi, insorgono accesi da una nuova prospettiva: l'inevitabilmente si fa rimedio, sviluppo, radicandosi <nella nostra mente (la prospettiva del loro evolversi) facendo affidamento sulla conoscenza generale dei principî del pensiero e dell'agire umano come guida per sistemare i fatti nell'ordine appropriato> (ibidem).

Affidamento...sistemare i fatti nell'ordine appropriato, il problema per me: l'origine di quella infezione in propagazione che ancora oggi – era dei “misteri” svelati del nostro universo e dell'informazione divulgata e reclamizzata che ci rende eruditi, senza “sapere” del nostro corpo / epoca di una democrazia “conquistata” e delle pari opportunità fra maschio e femmina - ripristina l'ineluttabile condizioni di <appendici...delle decisioni e dei compiti stabiliti dall'alto> (Adorno), inquadrati <servi volontari> (Bordoni)...
...e il trascorso, respinto dai suoi disposivi dal dettame del vivere quella esperienza mondana, si riverbera attualizzato nell'<ordine del vivente in comunicazione (con lo sviluppo delle forme logiche del pensare, che figurano i vari saperi, e con l'organizzazione politico-sociale delle “città-stato”)> (Stengers/Bailly)...
...e in tale comunicazione ha “origine” <il focolaio dell'epidemia (in forza del quale i nostri comportamenti e quello) delle scienze e delle tecniche, e (di) ogni descrizione che si vuole scientifica (politica) di un aspetto della realtà umana, ne (sono) un vettore potenziale> (Andler).

Ma tali vettori potenziali non sorgono ex nihilo, poiché la variabilità del loro momento del presentarsi si dà <inserit(a) in una rete di significati che li comprendon(o), (coniugante il) contesto normativo d'appartenenza>, dacché, col “passato”, al quale apparteniamo, abbiamo sempre una qualche familiarità> (Böckh, in Vitiello, già cit.) / altresi, rivela sintomaticamente una sua motivazione nel <fattore dell'equilibrazione> / fattore delineato dalla giunzione dell'<intelligenza mobile (di ogni uomo posta) di fronte alle perturbazioni esterne> (Piaget/Inhelder, Le operazioni intellettuali, in Trattato, vol. 7°, già cit.); - quindi, dettato dall'esigenza di costruire un recupero dell'equilibrio, causato, appunto, dagli <stimoli (perturbanti di varia natura, attraverso) uno schema di risposte che si adatti ad essi> (P. Oléron, Le attività intellettuali, in Trattato, vol. 7°).
Un nuovo anello della catena, poiché quei vettori potenziali <agiscono sul mondo quindi su esperienze vive...s'impongono soltanto in caso di problemi, di lacune, di conflitti, insomma di squilibri, e la soluzione operatoria consiste nel reagire ristabilendo l'equilibrio> (Piaget/Inhelder).

Prorogazione cagionata per la complessità del problema che pongo all'attenzione, non come denuncia, ma come riflessione in un clima che avvolge il culmine della confusione.

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