Un per me,
stimolato dall’interrogativo di Marco
Furia
* Un quadro, un’alba, una
circostanza: coinvolgimento in immediato turbamento dei sensi / attimo
sfuggente in barlume memoria / sfiorito risveglio nel racconto – indice di emotività, tonalità di uno stato d’animo, legata alla sensibilità del reagente.
* Ingiunzione di un percepire
acuto, in affrancamento istantaneo da ogni patologia psichica, che sopraggiunge
nell’urto tra l’io e una turbante insorgenza, genesi fisica di un quid,
ghermito nella sua indicibilità
/
percezione, intrinseca proprietà intensiva
del taglio netto (L’anti-Edipo) e dell’istante sospensivo (Lacan) / getto,
germoglio a “gemma nuda senza protezione”,
esperibile in botanica – emozione materiale:
il figurabile di Klossovoski, da me
rivisitato, della Stimmung,
enigmatico termine espresso da Nietzsche, quasi ad indirizzarci a rifletterla
nella sua atonalità, segnandone il
divario dal rilevarsi manifestazione di uno stato
d’animo – l’equivoco di Heidegger.
* emozione materiale, quindi altro
dall’emotività; altro, anche dall’intuizione, ispiratrice del pro-getto dal quale si produrrà il reale
che riempie spazio e tempo.
* emozione materiale, flutto intensivo di
intelligibilità, lievitante un segnale inedito nella sua dicibilità, ghermito punto critico nell’attimo interattivo
/ l’istante fibrillazione lirica senza poetica che
amalgama filosofo, scienziato, poeta e che la divisione dei saperi
renderà inconciliabili.
Noticina:
un timido sollecito ai redattori di Antirem
di un loro contributo nel merito, per una circolazione di idee, necessarie
in questo momento di crisi della cultura. Grazie.
Franco Riccio
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