giovedì 26 febbraio 2015

VENTESIMO SOLILOQUIO

Un per me, stimolato dall’interrogativo di Marco Furia

* Un quadro, un’alba, una circostanza: coinvolgimento in immediato turbamento dei sensi / attimo sfuggente in barlume memoria / sfiorito risveglio nel racconto – indice di emotività, tonalità di uno stato d’animo, legata alla sensibilità del reagente.

* Ingiunzione di un percepire acuto, in affrancamento istantaneo da ogni patologia psichica, che sopraggiunge nell’urto tra l’io e una turbante insorgenza, genesi fisica di un quid, ghermito nella sua indicibilità
 /  percezione, intrinseca proprietà intensiva del taglio netto (L’anti-Edipo) e dell’istante sospensivo (Lacan) / getto, germoglio a “gemma nuda senza protezione”, esperibile in botanica – emozione materiale: il figurabile di Klossovoski, da me rivisitato, della Stimmung, enigmatico termine espresso da Nietzsche, quasi ad indirizzarci a rifletterla nella sua atonalità, segnandone il divario dal rilevarsi manifestazione di uno stato d’animo – l’equivoco di Heidegger.
 
* emozione materiale, quindi altro dall’emotività; altro, anche dall’intuizione, ispiratrice del pro-getto dal quale si produrrà il reale che riempie spazio e tempo.

* emozione materiale, flutto intensivo di intelligibilità, lievitante un segnale inedito nella sua dicibilità, ghermito punto critico nell’attimo interattivo
/ l’istante fibrillazione lirica senza poetica che amalgama filosofo, scienziato, poeta e che la divisione dei saperi renderà inconciliabili.

Noticina: un timido sollecito ai redattori di Antirem di un loro contributo nel merito, per una circolazione di idee, necessarie in questo momento di crisi della cultura. Grazie.


Franco Riccio

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