martedì 27 dicembre 2016

CINQUANTANOVESIMO SOLILOQUIO

Inquadratura territoriale, all'interno della quale, le conseguenze della fattualità nelle sue non univoche circostanze si compongono input...lungo una complessa trafila nei cardini di un tempo che si estende in disgiunte configurazioni di esperienze...di una mutazione culturale: la provenienza.
Un rivolgimento totale: introduce nell'ambiente, culturalmente figurato, una lacerazione al nucleo del suo simbolico equilibrio, in cui - <”tutto è come è, e tutto avviene come avviene”> (in M. Cacciari Kiris, la riflessione di Wittgenstein>; <tutto è già compiuto> (G. Deleuze, Lezioni su Kant) – si attua in corso un situarsi degli uomini <al limite estremo (di quella) lacerazione (che li) separa da Dio (e li colloca) tutti interi all'interno del momento> (F. Hölderlin, Note a Sofocle).
Tutto si fa umano, e <l'uomo non è più che cesura del tempo> (Deleuze)...
...e il suo agire pensante, in forza della sua intelligenza, si fa radicale con la diffusione del linguaggio alfabetizzato, offrendo ad ogni uomo <quadri di riferimento per le condotte>, mediante la codificazione simbolica / coinvolge in ogni individuo la percezione e la memoria, promuovendo, da un lato. lo sviluppo delle funzioni cognitive; dall'altro, sensibilizza l'individuo a disporsi <soggetto come ricettore e trasformatore “modificatore” dell'informazione> che l'ambiente produce (P. Olèron, Le attività intellettuali, in Trattato, cit.)...
...e il dato di fatto si compone in cultura.


VII-VI sec. data quel <campo di determinazione storica> che rende conto, nel propositivo di Foucault, della <comparsa> della nostra cultura / periodo, geograficamente delineato, in cui l'accidentalità della manifestazione, nei suoi elementi variegati, mette in evidenza l'uomo in quella specificità di agente pensante, prima ancora di diventare centralità teorica di una sua ermeneutica, differenziata nei suoi strumenti logico-formali.

Il dato di fatto: in quei lunghi travagliati anni, situazioni interne, interconnessi in frapposti eventi esterni alle colonie greche e alla stessa Atene, rinvigoriscono le trasformazioni, già iniziate nel precedente secolo, della vita rurale e patriarcale primitiva, attraverso una economia più ampia e più varia che “presagisce” quella che diventerà una discussa teoria dello scambio, qui in contenuto empirico, cioè svincolato da ogni ordine fissato / a tale trasformazione economica si connette una sostituzione di regime monarchico di tipo omerico, inizialmente, con un regime oligarchico e, successivamente, in regime, cosiddetto dai testi, “democratico”.
Ciò rese possibile un vasto movimento di espansione delle colonie greche, mosso, non dall'intento di nuove terre da sfruttare, ma dalla ricerca di nuovi mercati, finalizzati al commercio / si concatena a tale nuovo percorso di processo, l'alfabetizzazione siro-fenicia, introdotta nel secolo precedente, segnando il passaggio da una mentalità orale a una mentalità scritta.
Tale concomitanza di fattori portò alla fondazione di città greche nel mediterraneo e in Atene, e, con l'introduzione della scrittura alfabetica, ad una lunga maturazione di una civiltà della scrittura, che segnò l'epoca classica della nostra cultura / maturazione, fertilizzata a partire da quei secoli che segnarono l'apostasia della cultura di origine (epoca mitologica) e l'emergere l'intelligenza degli uomini a congegnare l'esperienza del vivere la loro mondanità / cesura, quindi, dal mito, che provocò, secondo gli ellenici, una mutazione mentale nei greci del loro agire pensante figurativo (epoca mitologica) verso un diverso atteggiamento mentale / atteggiamento che realizzò nei secoli 479-431, dopo le guerre persiane e i conflitti fra gli stati greci, la Confederazione delio-attica, promossa da Aristide, e il primato culturale di Atene, esternatosi, oltre lo splendore monumentale, sul piano politico da Pericle e sul piano conoscitivo da un fertilità intellettuale che canalizzerà quell'atteggiamento mentale in agire pensante per astrazione: la formalizzazione razionale di un pensare impersonale in grado di <afferrare la totalità della realtà> (Adorno) in ogni variante epocale, trasformando la riduzione all'uno (genere formativo di un pensare a regime filosofico), nel ribaltamento, in un pensare a regime scientifico formalmente normativo: discontinuità di configurazioni di <esperienze di verità> (Lacan) in filo rosso di un prolungarsi cognitivo, integrativo di una variegata esperienza nell'unità del Nome (Nancy).


Filo rosso di una ricostruzione di quell'atteggiamento mentale aperto al futuro, generatosi all'interno del natio orizzonte di significatività configurante una totalità organica, internante la connessione uomo e realtà oggettuale alla legge del destino, decretata dagli dei: il dato di fatto, la cui consequenzialità immaginativa si pone condizione immanente alla connessione di quello che costituirà...nel taglio del moderno...il rapporto fra soggetto e oggetto (natura/società): <la ricostruzione immanente al soggetto del mondo oggettuale (sia nella sua manifestazione in quanto natura sia nella figurazione del sociale – la problematica variegata del discorso di genere filosofico – alla quale) a sua volta soggiace (il genere del discorso scientifico, il quale, in funzione di quell'adeguarsi) ne diventa il metro di giudizio (per il quale) la scienza viene in certo modo ontologizzata> (Adorno, Dialettica negativa).

In un mio pensoso rimeditare la trafila composita della provenienza della cultura della nostra società, il rimuginare dei rilievi colloquiali, presumibilmente, potrebbero potenziare quella consapevolezza storica di essa, oggi in oblio.

Quel processo cognitivo, nel suo profilarsi speculativo, si fa verità del fatto: si costituisce mondo in sé – e, in quella autosufficienza si “auto-genera” matrice logica del pensare...
...e quella intelligibilità senza corpo seduce la nostra vita mentale / l'assiomatizzazione delle sue coordinazione si fa regola delle nostre azioni / si costituisce legge del pensare, e, in quanto tale, si fa condizione attraverso la quale e mediante la quale ogni versione discorsiva acquisti autorità egemonica, garantendole la trasparenza della sua astrazione e l'opacità delle operazioni concrete, lacerando l'integrità dell'uomo attraverso l'uomo – di quell'uomo, corpo vivente che di quella trasparenza è il produttore e il trasformatore, in virtù di quel talento, naturalmente attivo, l'intelligenza / il suo maturarsi, attraverso il vivere la sua esperienza mondana, rende le varie articolazioni di pensieri soggettivi in grado di operare, attraverso <combinazioni possibili...una generalizzazione delle operazioni acquisite allo stadio delle operazioni concrete...applicata alle idee e giudizi come gli oggetti o ai fattori> (Piaget/Inhelder, Le operazioni intellettuali e il loro sviluppo, in Trattato, vol. 7°) - il che palesa la capacità di ogni uomo di esercitare operazioni intellettuali <sia su oggetti concreti, elementi sull'ambiente fisico, sia su simboli, incarnati anche negli oggetti> (P. Oléron, La attività intellettuali, vol 7° del Trattato).

Il processo cognitivo, nelle sue variate forme, <in sé ipostatizza la propria forma rispetto al contenuto, prima di ogni contenuto, Così però ipostatizza già il principio d'identità, per cui una fattispecie è in sé, come qualcosa di solido e durevole, mentre è stata soltanto postulata dal pensiero pratico> (Adorno, Dialettica negativa)...
...in tale ipostatizzazione...nelle versioni in cui la sua forma prende storia – riduzione all'uno (classicità) / normativa (moderno) / logica (neopositivismo logico) / newonto(techno)logy (oggi: <l'ultima manifestazione dell'essere dell'ente> *Duque, già cit.*) - <si rispecchiano bisogni e tendenze della coscienza pensante> (Adorno, Metacritica)...
...e nel dominio di ogni forma a modello unico, il nostro vivere la quotidianità si inabissa tale da allignare alla radice della nostra intelligenza...

...interrompo per riattivare nel successivo ulteriori rilievi.

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