giovedì 27 ottobre 2016

QUARANTASETTESIMO SOLILOQUIO

Connessione-esistenza, - riattivazione di un rilievo, già espresso, di un Kant, rispecchianti nuovi tempi in memore riverbero di un rivolgimento climatico, che assume in sé: verso nuovi mari / l'occidente sbriciola le geografie di un mondo sconosciuto, corredato dalla scoperta dell'individualità dell'uomo, rendendola intelligibile dalla conquista dell'autonomia di un io che auto-legittima il suo <volere> (Nietzsche, La seconda metamorfosi (dell'umanità) in Così parlò Zarathustra): presa di uno stato di diritto a ridefinire un relativo modello regolativo dell'agire pensante da individuo nella sua duplice relazione interagente con i suoi simili e con l'esperienza in generale: validità di una procedura che si fa centro potenziante processi di linee diversificate di riproduzione e di propagazione della matrice metrica della cultura di origine.

  • Un suggerimento in parentesi: un sollecito a confrontare, meditandola, quella seconda metamorfosi, da me indicata, con la lettura delle Lezioni sulla Sulla storia della Filosofia di Hegel / non suggerisco di cogliere una identità di vedute / ma ad indirizzare l'attenzione sulla convergenza intorno all'elemento di qualità che distingue la nostra cultura, sin dalle origini e che il moderno ha ingigantito e che in noi oggi è il cancro che sta erodendo la nostra individualità, piazzandoci in un frastornato e confuso disorientamento: la soggettività, status di diritto del nostro io, accreditato Io / elemento di qualità: insorgenza di una identità, fonte gravitazionale di un arbitrare sapiente sull'ordine umano, sulla natura e sul rapporto di convivenza fra gli uomini, equilibrando le diversità attraverso un pressione selettiva, esercitata in vari modi...
...e l'Io-soggetto si fa itinerario in evoluzione di una economia in grado di attualizzare le forme della produttività del capitale investito nell'industria, ieri, nel mercato finanziario, oggi / si fa anima di una classe, la borghesia, per reintegrarsi successivamente nel rivolgimento proletario, e in seguito, in forza di una tecnologia mobile, in moltitudini di individui in riflettente mobilità, ognuno dei quali si situa cmpentro gravitazionale di verità -

Quest'ultima annotazione ci riporta a quella procedura, posta all'inizio come determinante della connessione-esistenza che dà figura ad ogni, per dirla con Lacan, esperienza di verità.
Se ben si osserva, tale procedura si configura, nelle varie disgiunzioni che la distinguono, in successione rettilinea e uniforme secondo un'idea di un tempo che si estende in linea retta: genealogia di un <già è> (preciserò in seguito), sottratto al mito / idea, pur rinverdita da nuove elaborazioni scientifiche, introducendo il concetto di limite, suffraga un iato tra presente e futuro, itinerario che trascina Edipo verso dove? (inviterei a leggere la Lezione del 21 marzo 1978 di Deleuze su Kant) / interrogativo retorico: il disvelamento del recondito nella cesura disgiuntiva della successione...poiché <l'uomo (nella mia lettura l'Io soggetto, l'interprete) non è più che cesura nel tempo> (Deleuze)...attinge a schemi mentali, già culturalmente educati, in forza dei quali si fa motore di equilibrazioni del dissesto provocato, appunto, dalla cesura...
...da tale assimilazione, ogni connessione-esistenza assume e legittima la sua verità, reperendo il tagliato dell'insolito attraverso il quale il dato di fatto viene a costituirsi un accomodamento a quegli schemi.

Circolo vizioso di un atteggiamento mentale: conferisce evidenza di rinnovamento alla nuova fase organizzativa dell'esperienza della nostra mondanità, tale da lievitare l'uomo produttore di storia, e, allo stesso tempo, ne ripristina la presenza opaca di sempre....

...al prossimo

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