QUARANTASETTESIMO
SOLILOQUIO
Connessione-esistenza,
- riattivazione
di un rilievo, già espresso, di un
Kant, rispecchianti
nuovi tempi in
memore riverbero di un rivolgimento
climatico, che assume in sé: verso
nuovi mari / l'occidente sbriciola
le geografie di un
mondo sconosciuto, corredato dalla scoperta dell'individualità
dell'uomo,
rendendola intelligibile dalla conquista dell'autonomia di un io che
auto-legittima il suo
<volere>
(Nietzsche, La
seconda metamorfosi (dell'umanità)
in Così parlò
Zarathustra):
presa di uno stato
di diritto a
ridefinire un relativo modello
regolativo dell'agire
pensante
da
individuo
nella sua duplice relazione
interagente con
i suoi simili e
con l'esperienza
in generale:
validità di una procedura
che si fa centro
potenziante
processi di linee diversificate di riproduzione
e
di propagazione
della
matrice
metrica della
cultura di
origine.
- Un suggerimento in parentesi: un sollecito a confrontare, meditandola, quella seconda metamorfosi, da me indicata, con la lettura delle Lezioni sulla Sulla storia della Filosofia di Hegel / non suggerisco di cogliere una identità di vedute / ma ad indirizzare l'attenzione sulla convergenza intorno all'elemento di qualità che distingue la nostra cultura, sin dalle origini e che il moderno ha ingigantito e che in noi oggi è il cancro che sta erodendo la nostra individualità, piazzandoci in un frastornato e confuso disorientamento: la soggettività, status di diritto del nostro io, accreditato Io / elemento di qualità: insorgenza di una identità, fonte gravitazionale di un arbitrare sapiente sull'ordine umano, sulla natura e sul rapporto di convivenza fra gli uomini, equilibrando le diversità attraverso un pressione selettiva, esercitata in vari modi...
...e
l'Io-soggetto si fa
itinerario in
evoluzione di una economia in grado di attualizzare le forme della
produttività del capitale
investito nell'industria, ieri,
nel mercato finanziario,
oggi / si fa anima
di una classe,
la borghesia, per
reintegrarsi successivamente nel rivolgimento proletario,
e in seguito, in forza di una tecnologia mobile,
in moltitudini di individui in riflettente mobilità,
ognuno dei quali si situa cmpentro
gravitazionale di verità
-
Quest'ultima
annotazione ci riporta a quella procedura,
posta all'inizio come determinante della connessione-esistenza
che dà figura ad ogni, per dirla con Lacan, esperienza di
verità.
Se
ben si osserva, tale procedura
si
configura, nelle varie disgiunzioni che la distinguono, in
successione rettilinea e uniforme secondo un'idea
di
un tempo che si estende in linea
retta:
genealogia di un <già è> (preciserò in seguito), sottratto
al mito
/ idea,
pur rinverdita da
nuove elaborazioni scientifiche, introducendo il concetto di limite,
suffraga un iato
tra presente e
futuro,
itinerario che trascina Edipo verso dove? (inviterei a leggere la
Lezione del 21
marzo 1978 di
Deleuze su Kant) / interrogativo retorico: il disvelamento del
recondito nella cesura
disgiuntiva della
successione...poiché
<l'uomo (nella mia lettura l'Io
soggetto,
l'interprete)
non è più che cesura nel tempo> (Deleuze)...attinge a schemi
mentali,
già culturalmente educati, in forza dei quali si fa motore di
equilibrazioni del
dissesto provocato, appunto, dalla cesura...
...da
tale assimilazione,
ogni connessione-esistenza
assume e legittima la sua verità,
reperendo
il tagliato dell'insolito
attraverso
il quale il dato
di fatto viene
a costituirsi un accomodamento
a
quegli schemi.
Circolo
vizioso di un atteggiamento
mentale:
conferisce
evidenza di rinnovamento alla nuova fase organizzativa
dell'esperienza della nostra mondanità, tale da lievitare l'uomo
produttore di
storia,
e, allo stesso tempo, ne ripristina la
presenza opaca di sempre....
...al
prossimo
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