giovedì 16 marzo 2017

SESSANTANOVESIMO SOLILOQUIO

Risaltare la funzione dell'intelligenza nella operabilità dell'uomo, nel costruttivo fattivo della sua appartenenza alla terra che lo ospita, è un voler mettere a nudo un dato di fatto che ci responzalizza nel bene e nel male / distante da ogni umanismo, quella funzione, afferma la pratica e la competenza del vivere la nostra mondanità / da essi si sprigionano sia gli ideali che il barbarismo; i labirinti che costruiamo per i nostri vizi e virtù; abbiamo creato i grandi della terra...
...in quelle attività, tramite l'intelligenza, operiamo...attraverso i condizionamenti, addotti, a vari livelli in connessione interreattiva, dall'organizzazione umana della società e del suo funzionamento, intercalati dall'informazione...a costruirci l'esperienza del vivere la nostra mondanità.

Da quella carta d'identità...sollevata all'attenzione nel precedente blog... l'intelligenza di ogni individuo, costituendone il naturalmente attivo, direbbe Rousseau (coinvolto esclusivamente in quel linuguaggio), si sono dischiusi orizzonti di significatività nella varie stagioni della nostra Europa.

Cultura, - termine, il quale ha una lunga storia, segnando, appunto, lo sviluppo intellettuale europeo: dalla cultura animi di Cicerone al concetto di humanitas, in auge nel quattrocento; per poi, nel sei-settecento...con Bacone, Pufendorf, Leibniz, Kant (in memoria)...designare la formazione della personalità; nel secolo scorso, assumere concetto scienfico: sia con la nascita e lo sviluppo delle scienze: antropologiche: concetto, il quale definisce l'oggetto specifico di tale disciplina in base all'interesse di organizzare concettualmente il materiale etnografico; sia naturalistiche: concetto, focalizzato nell'aria mediterranea, che segna la seconda delle tre rivoluzioni formulate da Clilde, schiudendo la via allo sviluppo del commercio e delle città (Melville J. Herskovits, A Theory of Culture, in Il concetto di cultura, a cura di P. Rossi, già cit.).

Un quadro sinottico che puzza di scolasticismo: il mio “prezzo” per mettere in luce l'istanza ideativa che segnò la data (VII-VI sec. a.C.)...nell'area mediterranea...la provenienza della nostra cultura: un fattore disinteressato dagli studiosi, ma, che ne caratterizza una rilevante pecularietà, rendendo significanti quelle varie decifrazioni e lo stesso fissaggio in formalizzazione gerarchica, teorizzato da Aristotele / gerarchia dellei forme che disgrega quell'istanza...manifestazione culturale del vivere l'uomo l'esperienza della propria mondanità, sia come individuo sia interagente coi suoi simili nel comune habitat...disarticolando l'unità culturale di un raggruppamento umano in cultura materiale, cultura teorica, cultura sociale, cultura estetica, assumendo, quest'ultima, una distaccata posizione elitaria, unitamente...ma differenziate...a quella teorica, dal travaglio quotidiano della gente: memoria aristotelica della divisione del discorso vero/falso dall'immaginazione creativa dell'arte e della poesia / memoria, la quale coincide con <l'ingresso della Grecia in un mondo totalmente nuovo (epoca ellenica/imperialismo macedone)> / memoria, testimonianza di una ricostruzione di quell'atteggiamento mentale, manifestatosi nella cesura dal mito, nella forma di un pensare razionale, determinando <uno spostamento delle prospettive dell'esistenza e dei suoi punti di orientamento> (Weber, Storia della cultura, già cit.).

Uno spaccato, per segnalare il travagliato iter speculativo di un attibuto, complesso in sé, ma obliante il coefficente, produttivo del problema: l'uomo nel costruire l'esperienza della propria mondanità / fattore su cui rilettere perché manifesta e differenzia la provenienza della nostra cultura, dischiudendo un nuovo orizzonte di significatività che il linguaggio ne rifonderà il senso dei sui segni in relazione agli eventi che accompagnano la sua lunga trafila.

Portarla all'attenzione è il mio proposito / sono sollecitato e persuaso dal pericolo insito nella confusione di idee che ci avvolge come una nube tossica: ciò fa di essa il problema che ci sospinge a convivere con una crisi permanente in una fluente velocità di situazioni locali e globali che si trasformano e suscitano domande qualitativamente nuove e risposte lungimiranti...
...e noi sguazziamo tra: la caldeggiante informazione sulle promesse di riforme sociali ed economiche / sulla nostra salute / sui risultati della ricerca scientifica / sull'opera misericordiosa verso i poveri – a tal proposito il nostro governo ha sancito una legge per i poveri: abbiamo istituzionalizzata la povertà; e il quotidiano che non ci sorride, soprattutto al ceto medio-basso, su cui grava l'onere della crisi e l'ansia per il futuro dei loro figli...
...viviamo in un presente segnato dall'insicurezza che si fa costume quotidiano...quindi, cultura...con cui fare i conti / ci induce alla rassegnazione e, soprattutto, all'indifferenza: sentimenti, i quali ci spingono a collocarci in quella zona che Bordoni (Stato di crisi) definisce <impolitica>, luogo della privatizzazione, attraverso il quale filtra la fluenza della contingenza...
...e la confusione si fa coacerva: quella privatizzazione è socializzazione: si fa trasmissione di una esperienza di parola (cellulare/rete) come <esperienza di verità> (Lacan)...
...attraverso quella trasmissione irrompe la storia, la quale si fa cultura, in quanto la parola <ne costruisce (quindi, essa si fa cultura) i caratteri di verità> (Adorno, Tesi sul linguaggio)...
...e il dilemmatico nostro presente acuisce le sue contraddizioni in quella trasmissione: in essa erompe il processo inconscio di assimilazione e di accomodamento / cellulare e rete...prestazioni utili...si fanno <maestri: insegna(no), attraverso esso(loro) stesso(i) l'ingranaggio di folle umane in azione in cui ognuno ha una sola cosa da fare: esso(i) da(nno) il modello dell'organizzazione> (Nietzsche, Umano troppo umano)...
...modello, la cui condizione di possibilità è fornita proprio da quel processo attraverso il quale ogni condotta diviene un'assimilazione del dato a schemi mentali ereditari e allo stesso tempo <accomodamento di tali schemi alla situazione attuale> (Piaget, Lo sviluppo mentale del bambino).

Abbiamo bisogno...tutti, a partire da me...d'aquisire una coscienza storica della nostra cultura per uscire dal labirinto, che suo tramite, la nostra intelligenza ha costruito / nel suo discernimento è la traccia per predisporci a quel necessario rivolgimento dell'organizzazione sociale del vivere l'esperienza della nostra mondanità / organizzazione, dove si annidano le calamità ataviche, rivitalizzandosi, della sperequazione sociale, corruzione, criminalità.

al prossimo

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