martedì 28 marzo 2017

SETTANTATRENTESIMO SOLILOQUIO

...il comporsi dell'esperire dell'individuo della propria mondanità in uniformità di atteggiamento mentale <riflettente> / atteggiamento riflettente, che <ricostruisce la struttura elementare contenuta nell'azione, allargandola e arricchendola> (Piaget/Inhlder, in Trattato) / atteggiamento, non solo riscontrabile nell'azione speculativa, ma in quella operativa di quello che Foucault definisce l'<uomo che vive, parla, produce...(sulla cui misura) si rivolgono le scienze umane> (Le parole e le cose); l'uomo, il cui corpo è <impresso di storia> (Microfisica del potere); l'uomo <campo di determinazione storica delle formazione discorsive, delle positività e il sapere che loro corrisponde> (Sull'archeologia delle scienze) / atteggiamento palese nella ricerca degli indici fisiologici delle cause organiche, funzionali nelle grandi formazioni mentali (al fine del prelievo di) segni oggettivi suscettibili di elaborazione scientifica> (J. Paillard, L'uso degl'indici fisiologici in psicologia, in Trattato, v. 3°) / atteggiamento orientato verso un realismo burocratico/amministrativo, tale da provocare una sfaldatura irriducibile in quella interrelazione comunitaria – quel <naturalmente attivo> di Rousseau (Emilio) – disestandolo da quel naturalmente per traformarlo in vincolo sociale.

In forza di quell'operare mentale...il vero apriori storico...si è costituito il nostro sapere...epico nei risultati, da non perdere, anzi da mettere a frutto..., ma i cui effetti solventi, nella normalizzazione dei nostri comportamenti e nell'organizzazione umana della società, hanno reso incontrovertibile la reificazione di sempre...
... e la base, sia a livello dell'apprendimento sia a livello associativo, rispettivamente: offusca sempre più <il vuoto dell(e) coscienz(e) espropriat(e)> (Adorno, Prismi) / si costituisce, a qualsiasi strato dell'esperire dell'individuo, processo di <assimilazione del reale alle strutture del soggetto> (P. Gréco, Apprendimento e strutture intellettuali, in Trattato, v. 7°) / oggi sempre più egotico: recrudescenza del <cancro che erode dall'interno la modernità. Ne mina le basi e la rende fragile, preparando il terreno alla “liquefazione” della società> (Bordoni, Stato di crisi, cit.); <distorsioni che questa assimilazione può implicare, ivi compresa la retroazione che si inserisce talora in queste strutture stesse> (Gréco)...
...e <la storia individuale dell'intelligenza si presenta come una costruzione e non come una successione di emergenze / costruzioni, le quali sollevano nuovi problemi, insorgenti di ulteriori problemi, durante il nostro percorso mondano.

La ripetuta lettura dell'esperienza non è sufficiente a costituirla / le operazioni delle sue categorie d'intelligibilità (in modifica dell'associare di Greco categorie e operazioni) non sono preformate e pronte ad apparire, mediante, mediante un semplice dinamismo interno o mediante le inibizioni, attraverso l'esperienza delle “false convinzioni”> (Gréco)...ma dalla nostra intelligenza...
...intelligenza costruita, la quale, tuttavia, non riesce <a distogliere (la coscienza espropriata) dal segreto di Pulcinella> (Adorno, Prismi)...

...e ogni variabile indipendente, focolaio di sviluppo...si ribalta in genesi culturale / valica ogni speculativo normativo dell'antropologia e delle stesse scienze sociali / rivela la sua formazione in quell'equilibrio mobile dell'intelligenza, che ogni uomo possiede, a partire dalla sua fase <sensorio-motoria, posto di fronte alle perturbazione esterne / forza trainante dell'azione dell'uomo e dei suoi sviluppi, ha reso l'uomo creatore di <un regno intermedio tra sé e la natura> (G. Gusdorf, Le scienze umane nel secolo dei lumi).

Regno intermedio che riproduce tempi ripetitivi, nel linguaggio della Stengers, contravvenendo, fin dalla quella cesura genealogica...che dava agli uomini la gestione del costruire l'esperienza della spettanza della propria mondanità...a quella presa di diritto / prevarica l'uomo, che agisce e produce pensando nella precarietà delle condizioni dell'esistente da lui stesso determinate, in forza dell'astrazione di un principio unico, variante nelle forme: nell'epoca classica: l'essere come struttura della molteplicità del reale, attualizzato da Heidegger in parousìa, presenza / nella modernità: in un <soggetto, irriducibile ad alcun soggetto empirico...soggetto trascendentale, in quanto...unità di tutte le condizioni sotto cui qualcosa si manifesta a ciascun soggetto empirico> (G. Deleuze, Lezione del 14 marzo 1978 su Kant, già cit.) / tralascio Hegel, Marx e il positivismo, su cui vi è tanta letteratura, per ritrovare la sua attualizzazione: nel recente ieri, nella logica, la quale <formalizza i limiti della proposizione, mostra la forma necessaria e costante delle proposizioni dotate di senso (nella cui coerenza) è il suo accordo col fatto> (M. Cacciari, Krisis, già cit. - si veda la critica di Adorno in Metacritica); oggi, nella <Mobile ontology (la quale) si propone tacitamente come meta asintotica (cioè retta tangente ad ua linea curva in un punto improprio di questa) l'Unità di comunicazione di base – ontologico-categoriale – attraverso la e per mezzo della proliferazione di procedure in permanente modifica e alterazione> (Duque, già cit.)...
...processo culturale lineare in successione disgiuntive di configurate esperienze di verità / processo culturale, il quale registra e addita il prendere storia del <nucleo logico>, per dirla con Frege, della nostra cultura / processo, mosso da quel nuovo atteggiamento mentale degli uomini, produttori della cesura dal mito e che, per arginare l'arbitrio, il pericolo di un “comunismo” tendenziale nelle scuole socratiche e del relativismo sofista, si trasfigura nell'assunto aristotelico del discorso vero/falso – il distinguo dal discorso poetico, regno della fantasia –, attraverso l'oggettivazione dei pensieri soggettivi, subordinati alle apparenze / assunto di un riduzione all'uno della molteplicità differenziata, con cui si dà l'esperienza naturale e sociale e che il moderno tradurrà in normalizzazione dei comportamenti...
...assunto, effetto solvente sulla configurazione del come pensiamo ancora oggi, il cui parlare è tanto per parlare, ed ogni parlare è verità...

...il frenetico e convulso continuo

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