SETTANTATRENTESIMO
SOLILOQUIO
...il
comporsi dell'esperire dell'individuo della propria mondanità in
uniformità di atteggiamento
mentale
<riflettente> / atteggiamento
riflettente,
che <ricostruisce la struttura elementare contenuta nell'azione,
allargandola e arricchendola> (Piaget/Inhlder, in Trattato)
/ atteggiamento,
non solo riscontrabile nell'azione speculativa,
ma in quella operativa
di
quello che Foucault definisce l'<uomo che vive, parla,
produce...(sulla cui misura) si rivolgono le scienze umane> (Le
parole e le cose);
l'uomo, il cui corpo è <impresso di storia> (Microfisica
del potere);
l'uomo <campo di determinazione storica delle formazione
discorsive, delle positività e il sapere che loro corrisponde>
(Sull'archeologia
delle scienze)
/ atteggiamento
palese
nella ricerca degli indici
fisiologici
delle cause organiche, funzionali nelle grandi formazioni mentali (al
fine del prelievo di) segni oggettivi suscettibili di elaborazione
scientifica> (J. Paillard, L'uso
degl'indici fisiologici in psicologia,
in
Trattato,
v. 3°) / atteggiamento
orientato
verso un realismo
burocratico/amministrativo, tale
da provocare una sfaldatura irriducibile in quella
interrelazione comunitaria – quel
<naturalmente attivo> di Rousseau (Emilio)
– disestandolo da quel naturalmente
per traformarlo in vincolo
sociale.
In
forza di quell'operare
mentale...il vero apriori storico...si
è costituito il nostro sapere...epico
nei
risultati, da non perdere, anzi da mettere a frutto..., ma i cui
effetti solventi, nella normalizzazione dei nostri comportamenti e
nell'organizzazione umana della società, hanno reso
incontrovertibile la reificazione
di
sempre...
... e la
base, sia a livello dell'apprendimento sia a livello associativo,
rispettivamente: offusca sempre più <il vuoto dell(e) coscienz(e)
espropriat(e)> (Adorno, Prismi) / si costituisce, a
qualsiasi strato dell'esperire dell'individuo,
processo di <assimilazione del reale alle strutture del
soggetto> (P. Gréco, Apprendimento e strutture intellettuali,
in Trattato, v. 7°) / oggi sempre più egotico:
recrudescenza del <cancro che erode dall'interno la modernità.
Ne mina le basi e la rende fragile, preparando il terreno alla
“liquefazione” della società> (Bordoni, Stato di crisi,
cit.); <distorsioni che questa assimilazione può
implicare, ivi compresa la retroazione che si inserisce talora in
queste strutture stesse> (Gréco)...
...e <la
storia individuale dell'intelligenza si presenta come una costruzione
e non come una successione di emergenze / costruzioni, le
quali sollevano nuovi problemi, insorgenti di ulteriori
problemi, durante il nostro percorso mondano.
La
ripetuta lettura dell'esperienza non è sufficiente a costituirla /
le operazioni delle sue categorie d'intelligibilità (in
modifica dell'associare di Greco categorie e operazioni)
non sono preformate e pronte ad apparire, mediante, mediante un
semplice dinamismo interno o mediante le inibizioni, attraverso
l'esperienza delle “false convinzioni”> (Gréco)...ma dalla
nostra intelligenza...
...intelligenza
costruita, la quale, tuttavia, non riesce <a distogliere (la
coscienza espropriata) dal segreto di Pulcinella> (Adorno,
Prismi)...
...e
ogni variabile indipendente, focolaio di sviluppo...si
ribalta in genesi culturale /
valica ogni speculativo normativo
dell'antropologia e delle stesse scienze sociali / rivela la sua
formazione in quell'equilibrio mobile dell'intelligenza, che ogni
uomo possiede, a partire dalla sua fase <sensorio-motoria, posto
di fronte alle perturbazione esterne / forza trainante dell'azione
dell'uomo e dei suoi sviluppi, ha reso l'uomo creatore di <un
regno intermedio tra sé e la natura> (G. Gusdorf, Le
scienze umane nel secolo dei lumi).
Regno
intermedio che riproduce tempi
ripetitivi, nel linguaggio della
Stengers, contravvenendo, fin dalla quella cesura
genealogica...che dava agli
uomini la gestione del costruire l'esperienza della spettanza della
propria mondanità...a quella presa di diritto /
prevarica l'uomo, che agisce e produce pensando nella precarietà
delle condizioni dell'esistente da lui stesso determinate, in forza
dell'astrazione di un principio unico,
variante nelle forme:
nell'epoca classica:
l'essere come
struttura della molteplicità del reale, attualizzato da Heidegger in
parousìa, presenza
/ nella modernità: in un
<soggetto, irriducibile ad alcun soggetto empirico...soggetto
trascendentale, in quanto...unità di tutte le condizioni sotto cui
qualcosa si manifesta a ciascun soggetto empirico> (G. Deleuze,
Lezione del 14 marzo 1978 su Kant,
già cit.) / tralascio
Hegel, Marx e il positivismo, su cui vi è tanta letteratura, per
ritrovare la sua attualizzazione: nel recente ieri,
nella logica, la quale
<formalizza i
limiti della proposizione, mostra la
forma necessaria e costante delle proposizioni dotate di senso (nella
cui coerenza) è il suo accordo col fatto> (M. Cacciari, Krisis,
già cit. - si veda la
critica di Adorno in Metacritica);
oggi, nella <Mobile
ontology (la quale) si propone
tacitamente come meta asintotica (cioè retta tangente ad ua linea
curva in un punto improprio di questa) l'Unità di comunicazione di
base – ontologico-categoriale – attraverso la e
per mezzo della proliferazione
di procedure in permanente modifica e alterazione> (Duque, già
cit.)...
...processo
culturale lineare in successione
disgiuntive di
configurate esperienze di verità
/ processo culturale,
il quale registra e
addita il prendere
storia del <nucleo
logico>, per dirla con Frege, della nostra cultura
/ processo, mosso da
quel nuovo atteggiamento mentale
degli uomini, produttori della cesura dal
mito e che, per
arginare l'arbitrio,
il pericolo di un “comunismo” tendenziale nelle scuole socratiche
e del relativismo sofista, si trasfigura nell'assunto
aristotelico del discorso vero/falso – il distinguo dal
discorso poetico, regno della
fantasia –, attraverso l'oggettivazione dei pensieri
soggettivi, subordinati alle
apparenze / assunto di
un riduzione all'uno della molteplicità differenziata,
con cui si dà l'esperienza naturale e sociale e che il moderno
tradurrà in normalizzazione dei comportamenti...
...assunto,
effetto solvente sulla configurazione del come pensiamo
ancora oggi, il cui parlare è
tanto per parlare, ed ogni parlare è verità...
...il
frenetico e convulso continuo
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