sabato 11 marzo 2017

SESSANTOTTESIMO SOLILOQUIO


Ideazione, impronta del moderno quella identità tra cultura/storia: segna l'allontanamento da quella greca, ma ne riflette...dall'angolazione della mia riflessione...la tendenza...volgarizzandola per intenderci...di dare corpo ai due termini, cultura/storia, nella cui distinzione...la cultura notifica il regno del cervello che architetta, inventa / la storia, il regno dei fatti, degli eventi...
...in quella identità unilaterale...dire cultura è dire storia...è il rimando, implicito, a quell'<ordine eteronomo>, denunciato da Adorno / ordine, il quale fa di ogni uomo...il quale è una <soggettività pensante...la forma riflessa del processo sociale> (Minima moralia) / ordine: quindi, integrativo delle loro diversità, riaffermando in esso <l'utilità della centralizzazione> / centralizzare è incentrare le differenze individuali, al fine di rendere stabile l'equilibrio sociale, di per sé mobile sia per variabili interni che esterni sia per quelle differenze: il risultato è il degrado della sovranità degli individui, facendo di ognuno <uno strumento per un solo fine> (il già cit. Umano troppo umano di Nietzche).

Soggettività pensante, il che vuol dire: ogni uomo, a livello differenziato...qualunque sia la pratica della sua attività...è un uomo d'azione sorretto dall'intelligenza che esercita <sia su oggetti concreti, elementi dell'ambiente fisico, sia su simboli, incarnati anche sugli oggetti, ma di cui contano soprattutto le leggi di produzione, di combinazione che non ricalcano quelle dell'oggetto fisico> / intelligenza, la quale lo induce a intuire, ad apprendere / intelligenza, che si virtualizza in forza del linguaggio, il quale le <offre quadri di riferimento per l'organizzazione della condotta> (P. Oléron, Le attività intellettuali, in Trattato, vol. 7°, già cit,) / intelligenza, estro nel momento in cui all'uomo si dischiude <una esperienza del novum> e si coltiva col <divenire dell'esperienza stessa>, stimolando ad ogni uomo una capacità conoscitiva, a vari livelli, la quale, <in-dica e al tempo stesso realizza la strada, che si fa con e attraverso di lui> (Hölderlin, Sul tragico, nel commento di L. Balzan, L'orizzonte di senso e-veniente – e da me adattato) / intelligenza, insorgenza profonda di un atteggiamento mentale che dischiude un modo di vivere la propria mondanità: si fa cultura, proprio nel frangente in cui <essa fornisce all'uomo le reazioni non organizzate che vengono organizzate, attraverso il processo di condizionamento, in forma di abiti> (G.P. Murdock, The Science of Culture, in Il concetto di cultura, a cura di Pietro Rossi).

Non è un fuori testo: è la carta d'identità della <capacità dell'uomo di padroneggiare le situazione nuove e di risolvere i problemi> (Fraisse/Piaget1, curatori del Trattato di psicologia sperimentale, spesso da me citato) / è, quindi, il supporto chiave per un tentativo mirato a realizzare, nell'inquadrare il polisemantico multiuso del termine cultura, il renderci conto...mi ripeto con Camus...<dell'origine esclusivamente umana di tutto ciò che è umano>.

Avverto nella mia pelle il sarcasmo generale / viviamo e subiamo una connessione gerarchica di problemi a pertinenza locale e di problemi a pertinenza globali, e noi discutiamo sul sesso degli angeli: la cultura è un problema da intellettuali, ininfluente alla soluzione dei nostri problemi, - a che scopo una riflessione sulla cultura?

Ininfluenti, i miei pensieri inutili / determinante, oggi; - un oggi problematico:
sia per le varianti di un capitale in composizione virtuale e che diffonde nel nostro habitat un clima neoliberista / cultura, che destituisce le garanzie sociali / ci immette in uno stato disorientato e preoccupato a sopravvivere ognuno per sé, calpestando il prossimo;
sia per una decandenza pericolosa dello Stato di diritto, travagliato dalla conflittualità di quelle che un tempo erano quei suoi poteri – autonomi, quindi, non indipendenti – esercitati dall'esecutivo e dalla magistratura;
sia da una situazione politica investita da una crisi finanziara, di natura diversa da quella industriale del '29, e, costretta <dalla velocità impressa a tutte le attività umane della realtà contemporanea...a rinviare e aggiornare ogni previsione di soluzione> (Bordoni, Stato di crisi, già cit. / situazione, gestita da una classe politica disinformata e distratta da una libido dominandi, concentrata nella funzione del governare, panacea dei mali atavici della società, oggi, in recrudescenza peggiorativa e non risolvibile dalla severità della pena, ma dal rivolgimento totale di quella che è la nostra umana organizzazione sociale, nella quale si annida la radice dei nostri mali / l'insorgenza...
...di movimenti che non sono movimenti né formazioni anti-politiche, perché fanno “politica”, accettando le regole della politica che contestavano, prospettandosi l'unico Partito...contraddicendosi...ad esprime la nostra volontà politica: ciechi che vogliono vedere, parafrasando Camus... 
...rende pericolosa la confusione che regna nel nostro paese.

A che scopo? Tale situazione, nella quale...
...proprio nella comunicazione tra sordi...intorno a che cosa stia avendo luogo / che cosa sia pertinente fare o non fare in tale situazione / come si svilupperanno gli eventi situazionali (mi scuso con Duque se ho usato il suo linguaggio, viziandolo nella sua intenzione)...
...non è spiegabile, attraverso la concatenazione di elementi diversi, proprio nella loro inter-reattività, le <caratteristiche della mente umana (io traduco intelligenza) (che intervegono) nel processo di formazione dell'attività sociale>? Quindi, non spiegabili <in base all'ambiente>, (ma) in base all'influenza dell'uomo sulla natura (e sull'ambiente)> (F. Boas,2 Early Culture Traits e The interpretions of Culture, in Il concetto di cultura,)? Ciò non è spiegabile in termine di cultura, in quanto induzione di mutamenti e di comportamenti? La caratterizzazione con cui si danno quegli elementi non manifestano una cultura, oggi, che ci spinge o alla diperazione o all'indifferenza?

Si è spenta quella voce diffusa di una rivoluzione culturale: il sopravvento degli interessi di parte l'ha zittita.

Una rivoluzione culturale si matura attraverso due condizioni: la coscienza storica che ogni uomo dovrebbe avere della propria cultura e l'autodeterninazione di ogni individuo, incoraggiante l'autogestione della relazione sociale: la mia ferma convinzione.

Sono stanco / irato con me stesso e nausato dai discorsi normativi...

...ma io continuo nell'intenzione che ho scelto nel prossimo blog.

2 commenti:

  1. Ciao Compagno Franco ... ho studiato con Te la Filosofia Greca ,non ci crederai ma mi è stata Utile ho ricordato il Tetrafarmaco di Epicuro ed Affrontar la Morte mi è stato più semplice ... la partita a scacchi con la signora dalla grande falce è stata affrontata con tranquillità e vinta ... la sua vittoria è stata posticipata ... ma grazie a quei tuoi insegnamenti questa partita non è stata quella finale ed anche se sono cosciente che alla fine vincerà Lei ...non avrò paura di Perdere ....Ciao Prof. Riccio ... Willy Faraone

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    1. Compagno, e un nuovo ritmo sorregge il mio pensare in affanno / quella parola sfugge all'ordine del discorso: si fa luce di una fratellanza che sconfina ogni limite parentale...
      ...e nella mia vita passata appare il ricordo goliardico di quei giorni perduti e oggi ritrovati...
      ...e il tempo sfugge.
      Vorrei trovare le parole per dire in maniera indelebile che, se il travaglio del vivere ci ferisce, dobbiamo... voglio esprimerlo con le parole di Bousquet ... "elevarci al di sopra di noi stessi per trovarci di fronte alla morte".
      Un arrivederci
      Franco Riccio

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