SESSANTOTTESIMO
SOLILOQUIO
Ideazione,
impronta del moderno quella identità tra
cultura/storia: segna l'allontanamento da quella greca,
ma ne riflette...dall'angolazione della mia riflessione...la
tendenza...volgarizzandola per intenderci...di dare corpo
ai due termini, cultura/storia, nella cui distinzione...la
cultura notifica il regno del cervello che architetta, inventa / la
storia, il regno dei fatti, degli eventi...
...in
quella identità unilaterale...dire cultura è dire
storia...è il rimando, implicito, a quell'<ordine eteronomo>,
denunciato da Adorno / ordine, il quale fa di ogni uomo...il
quale è una <soggettività pensante...la forma riflessa del
processo sociale> (Minima moralia) / ordine: quindi,
integrativo delle loro diversità, riaffermando in esso
<l'utilità della centralizzazione> / centralizzare è
incentrare le differenze individuali, al fine di rendere
stabile l'equilibrio sociale, di per sé mobile sia per variabili
interni che esterni sia per quelle differenze: il risultato è il
degrado della sovranità degli individui, facendo di ognuno <uno
strumento per un solo fine> (il già cit. Umano troppo
umano di Nietzche).
Soggettività
pensante, il che vuol dire: ogni
uomo, a livello differenziato...qualunque sia la pratica
della sua attività...è un uomo
d'azione sorretto dall'intelligenza
che esercita <sia su oggetti concreti, elementi dell'ambiente
fisico, sia su simboli, incarnati anche sugli oggetti, ma di cui
contano soprattutto le leggi di produzione, di combinazione che non
ricalcano quelle dell'oggetto fisico> / intelligenza,
la quale lo induce a intuire,
ad apprendere /
intelligenza, che si
virtualizza in forza del linguaggio, il quale le <offre quadri di
riferimento per l'organizzazione della condotta> (P. Oléron, Le
attività intellettuali, in
Trattato, vol.
7°, già cit,) /
intelligenza, estro
nel momento in cui all'uomo si dischiude <una esperienza del
novum> e si coltiva
col <divenire dell'esperienza stessa>, stimolando ad ogni uomo
una capacità conoscitiva, a vari livelli, la quale, <in-dica
e al tempo stesso realizza
la strada, che si fa
con e attraverso di lui> (Hölderlin,
Sul tragico,
nel commento di L. Balzan, L'orizzonte
di senso e-veniente – e
da me adattato)
/ intelligenza,
insorgenza profonda di un atteggiamento
mentale che
dischiude un modo
di vivere la propria mondanità:
si fa cultura,
proprio nel frangente
in cui <essa fornisce all'uomo le reazioni non organizzate che
vengono organizzate, attraverso il processo di condizionamento, in
forma di abiti> (G.P. Murdock, The Science of Culture,
in Il concetto di cultura,
a cura di Pietro Rossi).
Non
è un fuori testo: è
la carta d'identità della
<capacità dell'uomo di padroneggiare le situazione nuove e di
risolvere i problemi> (Fraisse/Piaget1, curatori del Trattato
di psicologia sperimentale,
spesso da me citato) / è, quindi, il supporto chiave per
un tentativo mirato a realizzare, nell'inquadrare il
polisemantico multiuso del termine
cultura, il renderci
conto...mi ripeto con Camus...<dell'origine esclusivamente umana
di tutto ciò che è umano>.
Avverto
nella mia pelle il sarcasmo generale / viviamo e subiamo una
connessione gerarchica di problemi a pertinenza locale e di problemi
a pertinenza globali, e noi discutiamo sul sesso degli angeli: la
cultura è un problema da intellettuali, ininfluente alla soluzione
dei nostri problemi, - a che scopo una riflessione sulla cultura?
Ininfluenti,
i miei pensieri inutili / determinante, oggi; - un oggi
problematico:
sia per
le varianti di un capitale in composizione virtuale e che diffonde
nel nostro habitat un clima neoliberista / cultura, che
destituisce le garanzie sociali / ci immette in uno stato
disorientato e preoccupato a sopravvivere ognuno per sé, calpestando
il prossimo;
sia per
una decandenza pericolosa dello Stato di diritto, travagliato dalla
conflittualità di quelle che un tempo erano quei suoi poteri –
autonomi, quindi, non indipendenti – esercitati
dall'esecutivo e dalla magistratura;
sia da
una situazione politica investita da una crisi finanziara, di natura
diversa da quella industriale del '29, e, costretta <dalla
velocità impressa a tutte le attività umane della realtà
contemporanea...a rinviare e aggiornare ogni previsione di soluzione>
(Bordoni, Stato di crisi, già cit. / situazione,
gestita da una classe politica disinformata e distratta da una libido
dominandi, concentrata nella funzione del governare, panacea dei
mali atavici della società, oggi, in recrudescenza peggiorativa e
non risolvibile dalla severità della pena, ma dal rivolgimento
totale di quella che è la nostra umana organizzazione sociale, nella
quale si annida la radice dei nostri mali / l'insorgenza...
...di movimenti
che non sono movimenti né formazioni anti-politiche, perché fanno
“politica”, accettando le regole della politica che
contestavano, prospettandosi l'unico Partito...contraddicendosi...ad
esprime la nostra volontà politica: ciechi che vogliono vedere,
parafrasando Camus...
...rende
pericolosa la confusione che regna nel nostro paese.
A che
scopo? Tale situazione, nella quale...
...proprio
nella comunicazione tra sordi...intorno a che cosa stia avendo luogo
/ che cosa sia pertinente fare o non fare in tale
situazione / come si svilupperanno gli eventi situazionali (mi scuso
con Duque se ho usato il suo linguaggio, viziandolo nella sua
intenzione)...
...non è
spiegabile, attraverso la concatenazione di elementi diversi, proprio
nella loro inter-reattività, le <caratteristiche della mente
umana (io traduco intelligenza) (che intervegono) nel processo
di formazione dell'attività sociale>? Quindi, non spiegabili <in
base all'ambiente>, (ma) in base all'influenza dell'uomo sulla
natura (e sull'ambiente)> (F. Boas,2 Early Culture Traits e
The interpretions of Culture, in Il concetto di cultura,)?
Ciò non è spiegabile in termine di cultura, in quanto
induzione di mutamenti e di comportamenti? La
caratterizzazione con cui si danno quegli elementi non manifestano
una cultura, oggi, che ci spinge o alla diperazione o
all'indifferenza?
Si è
spenta quella voce diffusa di una rivoluzione culturale: il
sopravvento degli interessi di parte l'ha zittita.
Una
rivoluzione culturale si matura attraverso due condizioni: la
coscienza storica che ogni uomo dovrebbe avere della propria cultura
e l'autodeterninazione di ogni individuo, incoraggiante
l'autogestione della relazione sociale: la mia ferma convinzione.
Sono
stanco / irato con me stesso e nausato dai discorsi normativi...
...ma
io continuo nell'intenzione che ho scelto nel prossimo blog.
Ciao Compagno Franco ... ho studiato con Te la Filosofia Greca ,non ci crederai ma mi è stata Utile ho ricordato il Tetrafarmaco di Epicuro ed Affrontar la Morte mi è stato più semplice ... la partita a scacchi con la signora dalla grande falce è stata affrontata con tranquillità e vinta ... la sua vittoria è stata posticipata ... ma grazie a quei tuoi insegnamenti questa partita non è stata quella finale ed anche se sono cosciente che alla fine vincerà Lei ...non avrò paura di Perdere ....Ciao Prof. Riccio ... Willy Faraone
RispondiEliminaCompagno, e un nuovo ritmo sorregge il mio pensare in affanno / quella parola sfugge all'ordine del discorso: si fa luce di una fratellanza che sconfina ogni limite parentale...
Elimina...e nella mia vita passata appare il ricordo goliardico di quei giorni perduti e oggi ritrovati...
...e il tempo sfugge.
Vorrei trovare le parole per dire in maniera indelebile che, se il travaglio del vivere ci ferisce, dobbiamo... voglio esprimerlo con le parole di Bousquet ... "elevarci al di sopra di noi stessi per trovarci di fronte alla morte".
Un arrivederci
Franco Riccio